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Ugl Scuola E-R: “se manca l’insegnate parte il ‘tre per due dei ragazzi’, in barba alla sicurezza”

“Che il mondo della scuola sia allo sfascio lo sappiamo tutti – afferma il segretario Ugl Scuola Emilia-Romagna, Antonino Barbagallo – ma adesso esageriamo: ormai quotidianamente, nelle scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna, se manca un insegnante il dirigente responsabile, anziché reperire immediatamente un sostituto, fa partire l’ ”offerta speciale”, o, come dicono alcuni, il “tre per due dei ragazzi”.Certamente un modo di esprimersi poco adatto alla scuola, ma rende bene l’idea di quanto accade.

Gli alunni vengono affidati ad un collaboratore scolastico il quale ha il compito di redistribuirli nelle varie classi e purtroppo i docenti, alle prese con innumerevoli problemi, sono costretti a dichiarare quanti ne possono accettare (“Io ne voglio solo 2”; “A me 3 vanno bene”; “Io niente, sono pieno”).

Quando poi si trova un’aula di ripiego, spesso si supera il numero massimo di persone previste dalle norme di sicurezza: ogni aula, infatti, ha dimensioni in ordine alle quali si stabilisce il numero massimo di alunni che può contenere perchè, in caso di pericolo, l’eccessiva presenza di persone nel medesimo luogo impedirebbe una sicura, veloce e corretta evacuazione.

Non va inoltre dimenticato che una quantità eccessiva di persone in un posto ristretto determina una più veloce diffusione di malattie respiratorie.

“Queste mancanze – prosegue Barbagallo – fanno oltretutto decadere i certificati di agibilità e prevenzione incendi rilasciati sulla base della effettiva planimetria e delle dimensioni sia delle aule che dell’edificio scolastico”.

I Decreti ministeriali relativi alla formazione delle classi, alla determinazione degli organici ed alla prevenzione incendi stabiliscono che le classi devono essere formate da un massimo di 25 alunni, con un minimo di 10 unità ed una possibile variazione in aumento del 10%.

Per la definizione di questi numeri non si fa riferimento ad alcuna “norma tecnica”, ed il Ministero dell’Istruzione, non potendo essere presente in ogni realtà locale, delega il dirigente di scuola superiore (cui spetta formare le classi) a verificare la presenza di elementi obiettivi tali da rendere necessario costituire classi con un numero inferiore di alunni qualora aule e laboratori siano, ad esempio, di limitate dimensioni.

Per analogia, tale valutazione è applicabile anche alle scuole dell’infanzia, primaria e di I grado, ma di fatto nessun dirigente scolastico, compresi quelli delle scuole superiori, tiene in debito conto tali elementi, col risultato di avere classi stipate in spazi molto spesso angusti, insalubri e pericolosi.

Un altro aspetto fondamentale, da non trascurare, è la mancata attività educativa e didattica: l’alunno, di fatto, non effettua la “lezione” prevista, pertanto l’offerta formativa non è più efficiente ed efficace.

“Auspichiamo – conclude Barbagallo – un intervento dell’autorità competente affinché vengano valutate le condizioni di sicurezza esposte”.

















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