Apprendiamo con stupore dalla stampa che nel corso di una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza si è discusso, oltre che degli argomenti che riguardano l’ordine pubblico, anche di ipotesi di modifica degli orari dei pubblici esercizi in alcune zone della città, in particolare dei locali che hanno la chiusura dell’attività oltre le ore 01.00 a seguito di concessione di deroga.
Sempre da notizie giornalistiche apprendiamo inoltre che questi provvedimenti sarebbero emanati a seguito di incontri con Comitati di Cittadini, che propongono limitazioni a tutti i pubblici esercizi, senza che nessuno abbia sentito la necessità di ascoltare anche le ragioni dei gestori e delle Associazioni di categorie che le rappresentano.
Mentre apprezziamo le decisioni prese in merito al maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, come per altro la nostra Associazione chiede da diverso tempo, siamo a sottolineare che con l’entrata in vigore della legge n. 115 del 15 luglio 2011, dal 1° gennaio 2012 in via sperimentale le attività di pubblico esercizio poste all’interno dei Comuni inclusi negli albi regionali delle località turistiche o città d’arte, non saranno sottoposti ad alcun limite di orario.
Per quanto riguarda la città di Bologna quindi, all’interno delle mura saranno liberalizzati gli orari dei pubblici esercizi e si potrà limitare l’orario di chiusura di una singola attività esclusivamente per motivi di sicurezza, come per altro già previsto nel Regolamento di Polizia Municipale.
Riteniamo che i pubblici esercizi siano una risorsa e non un problema della nostra città – afferma Massimo Zucchini, presidente dei pubblici esercizi aderenti a Confesercenti – e chiediamo si ponga fine ad una campagna di disinformazione e allarmismo attuata dai comitati di cittadini.
Siamo disponibili ad affrontare specifiche e reali problematicità – conclude Massimo Zucchini – ma rivendichiamo il nostro diritto al lavoro e alla programmazione della vita aziendale della propria impresa senza che vengano messi quotidianamente in discussione gli accordi raggiunti su orari e regolamenti comunali.