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Un giorno storico per Fiorano: si inaugura il Bla

Questa mattina, martedì 27 settembre 2011, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Bla, il palazzo che sarà inaugurato sabato 1 ottobre per essere la nuova sede della Bibilioteca, della Ludoteca, dell’Archivio Storico e delle sale di corsistica, un edificio moderno e funzionale che offrirà ai fioranesi tantissime possibilità e spazi adeguati alla quantità di documenti e attività, che non trovavano più posto nelle precedenti sedi.

Nel corso della conferenza stampa il sindaco Claudio Pistoni ha evidenziato le caratteristiche innovative della struttura e nel contempo il suo legame con il territorio: l’uso di ceramica all’avanguardia nei pavimenti, nelle pareti esterne, negli elementi di arredo; le scelte per favorire il risparmio energetico, la struttura antisismica, il potenziamento delle funzioni pubbliche nel centro storico costituendo un unico polo culturale con il Palazzo Astoria. “La scelta progettuale di fondo è una struttura luminosa, aperta come vuole essere la comunità fioranese”.

La biblioteca, ha spiegato ancora il sindaco, ha svolto un ruolo importante a Fiorano nei decenni del suo sviluppo garantendo a tutti l’accesso alla cultura, uno spazio di approfondimento e di studio.

L’assessore alle politiche culturali Anna Lisa Lamazzi ha evidenziato gli aspetti ‘nuovi’ della ‘nuova’ biblioteca, studiata guardando al futuro, potenziando l’uso dell’informatica, gli spazi per laboratori, la possibilità di accedere alla lettura per non vedenti, un nuovo concetto di spazio all’interno del servizio.

Il Bla verrà inaugurato sabato 1 ottobre e protagonisti dell’inaugurazione saranno i fioranesi, chiamati a partecipare al “Passalibro”, cui hanno aderito già più di 250 persone. L’incontro per loro è alle 14 a Villa Pace per essere distribuiti lungo il percorso. Alle 14,30 i cittadini che hanno risposto all’invito dell’amministrazione si passeranno, dalla vecchia sede di Villa Pace fino a quella nuova, gli ultimi dieci libri da trasferire, appositamente scelti. Di sicuro ci sarà quello con il numero 1 di inventario: “Tre croci” dello ‘scapigliato’ Federigo Tozzi. Durante il passamano dei liberi l’ensemble Nino Rota eseguirà una pagina della ‘Cavalleria Rusticana’ e, al termine degli interventi, affidati al Presidente della Regione vasco Errani, al Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabbatini, al sindaco Claudio Pistoni e all’assessore Anna Lisa Lamazzi, eseguiranno l’Inno di Mameli per poi procedere al taglio del nastro e alla benedizione dei locali.

Il Bla aprirà quindi i battenti con ‘Libri e animazione’ a cura di Librarsi, l’associazione dei volontari delle biblioteche; giochi e animazione con il Gruppo Babele; annullo filatelico su apposite cartoline ricordo; bancarella bookcrossing ‘Libera un tuo libro e scegline un altro’; possibilità di scrivere in un post-it l’emozione di un libro per attaccarlo dove si vuole; rinfresco a cura di Oltremare Catering; gadget per tutti i presenti.

Il Bla

La costruzione del Bla, progettato dallo studio torinese Buonomo-Veglia di Area Progetti, sul terreno che ospitava le vecchie scuole elementari Pascoli in via Silvio Pellico, a due passi da piazza Menotti, è cominciata nel 2009 ed è costata circa 3 milioni e 300mila euro, parte dei quali derivati dalla vendita della vecchia sala consiliare di via Marconi.

La struttura è ampia, moderna e funzionale: dal piano interrato al piano primo misura complessivamente oltre 1400 mq.

Il piano interrato è destinato a impianti e servizi; il piano terra ospita la ludoteca Il Barone Rosso, su circa 200 mq servizi inclusi; spazi per la corsistica per 58 mq.; una sezione della biblioteca per 339 mq.

Il piano primo ospita ancora la biblioteca per 409 mq.; l’archivio storico per 43 mq. Ogni piano è dotato di servizi igienici.

La concezione dell’edificio è moderna e luminosa e sono state adottate molte soluzioni originali e all’avanguardia. Non ci sono barriere architettoniche, gli accessi sono aperti sia su via Silvio Pellico che su via Della Vittoria. L’impiantistica comprende i pannelli fotovoltaici, i pannelli solari termici per l’acqua sanitaria e di riscaldamento, un moderno impianto di climatizzazione dell’aria a “travi attive”, un sistema di recupero dell’acqua piovana per ridurre il consumo idrico.

Nel Bla è stato fatto ampio e innovativo uso della ceramica, dai pavimenti e rivestimenti alle pareti ventilate sulle facciate esterne dell’edificio, fino ai tavoli della biblioteca stessa i cui piani sono realizzati in Laminam.

La Biblioteca

Attualmente la Biblioteca di Fiorano, fino a ieri ospitata a Villa Pace, ha in dotazione circa 70mila volumi, accoglie una media di 5mila utenti, 3500 sono gli iscritti al prestito.

Numerosi i progetti in corso: il collegamento alla rete interbibliotecaria provinciale, le iniziative Nati per leggere e le letture animate per i bambini; i campionati di lettura in collaborazione con le scuole; l’attività dell’associazione Librarsi, che legge in luoghi speciali quali gli ospedali a beneficio di chi non può farlo, sempre nell’ottica della diffusione del libro e della cultura.

Quando fu aperta, nella sua prima sede in piazza Menotti, nel mese di novembre del 1963, contava 3585 libri, per un valore di circa 3 milioni di lire.

La Ludoteca

La Ludoteca Il Barone Rosso di Fiorano compie proprio quest’anno i suoi trent’anni ed è stata una delle prime istituite in Italia. Fino a ieri occupava una storica sede presso Villa Cuoghi, in via Gramsci, dove nel 2010 ha totalizzato 4.261 presenze in 152 giorni di apertura e dato in prestito 1.764 giochi.

La Ludoteca organizza ogni anno numerosi corsi artistici e creativi sia per le fasce di bambini da 6 a 8 e da 9 a 11 anni che per gli adulti, specialmente nel periodo che precede le feste natalizie e in primavera.

L’Archivio storico

Il Comune ha verosimilmente sempre conservato l’archivio presso la propria sede. Nel 1982 l’archivio fu spostato dal municipio ai locali dell’ex scuola elementare di piazza Ciro Menotti sita di fronte alla sede municipale, dove è rimasto fino al 2007.

Il complesso documentario presenta quattro partizioni cronologiche: 1) documenti preunitari (1536 – 1796): si tratta di estimi, imposte, partiti cause civili e criminali, strumenti e grida 2) documenti del periodo napoleonico (1796 – 1814): partiti, carteggio, documentazione contabile 3) periodo austro-estense (1814 – 1859): carteggio con titolario a 15 categorie 4) periodo postunitario dal 1860 al 1970: deliberazioni, protocolli, atti (titolario a 25 categorie tra 1860 e 1890, dal 1889 al 1890 atti classificati per fascicoli per materia, dal 1891 al 1897 titolario a 18 titoli, dal 1898 titolario Astengo). L’archivio è riordinato e inventariato, etichettato e numerato.

L’inventario dell’Archivio storico comunale di Fiorano è in forma dattiloscritta e risale al 1981 con un aggiornamento del 1986 a seguito del recupero di atti dall’Archivio di Sassuolo).

Nella sua nuova sede consentirà un più semplice accesso e la possibilità di numerose attività di ricerca, sia per gli studiosi che per le scuole.

Paolo Monelli

La nuova Biblioteca viene intitolata a Paolo Monelli, fioranese, uno dei più grandi giornalisti italiani del ventesimo secolo, anche se fioranese lo fu soltanto di nascita perché poi la vita e la professione lo portarono altrove. Paolo Monelli era nato il 15 luglio del 1891 in una casa del ‘Cerreto’, poi via Gugliemo Marconi.

Si distinse nella prima guerra mondiale come combattente meritando quattro decorazioni e come scrittore, con l’immortale e fortunatissimo, anche se oggi dimenticato, “Le scarpe al sole”.

Fu giornalista, corrispondente di guerra o curatore di rubriche letterarie, sui più importanti quotidiani da Il Resto del Carlino Al Corriere della sera, alla Stampa e su riviste come Epoca, Il Tempo, Il Mondo. Fine italianista, prolifico scrittore, attento lettore degli eventi politici, fu precursore del giornalismo legato al turismo enogastronomico, si impegnò per la difesa del paesaggio, delle tradizioni locali e nel contempo visse direttamente sul campo la Guerra di Liberazione al seguito degli Alleati o i principali eventi bellici e politici nel mondo quale corrispondente. Morì a Roma il 19 novembre 1984 ed è già una figura da riscoprire.
















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