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Sabattini: “Ateneo, riconoscere in cda la dignità delle istituzioni”

«Senza alcun intento polemico, ma anzi in uno spirito di collaborazione, riconosciamo la disponibilità dimostrata finora dal rettore dell’Università di Modena e Reggio per quanto riguarda la definizione del nuovo statuto dell’Ateneo, ma gli chiediamo di fare un ulteriore passo in avanti, prevedendo un esplicito e chiaro riconoscimento al ruolo delle istituzioni». L’ha affermato il presidente della Provincia di Modena, Emilio Sabattini, intervenendo in Consiglio provinciale con una comunicazione – richiesta dai capigruppo – sulla definizione del nuovo statuto.

Come ha ricordato Sabattini, la riforma dell’Università impone una revisione dei criteri per la formazione del cda dell’Ateneo, «con una riduzione significativa del numero dei componenti, che da 32 passano a 11, tre dei quali devono essere esterni». Nella bozza di statuto si prevede che almeno due dei tre membri esterni siano scelti dall’Università all’interno di una rosa di sei nomi indicati da un “comitato di sostenitori” che è composto, in via transitoria, da Comune, Provincia e Camera di commercio di Modena e di Reggio Emilia, oltre che dalla Regione, ma che dovrà successivamente comprendere anche altri soggetti, quali realtà economiche e sociali, produttive e professionali, associazioni economiche, fondazioni ecc.

«Non è una questione quantitativa, ma di dignità delle istituzioni le quali, rappresentando i cittadini e la società, non possono essere equiparate ad altri soggetti. Crediamo quindi – ha concluso Sabattini – che le istituzioni pubbliche debbano essere formalmente presenti all’interno del cda dell’Ateneo attraverso la designazione di almeno un membro che le rappresenti tutte».

IN CONSIGLIO OK DA PD, IDV, UDC E PDL; CONTRARIA LA LEGA

L’intervento in Consiglio provinciale del presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini sulla definizione del nuovo statuto dell’Università, ha suscitato un dibattito nel corso del quale i capigruppo del Pd, dell’Italia dei Valori, dell’Udc e del Pdl hanno condiviso la posizione di Sabattini.

Per il capogruppo del Pdl Dante Mazzi, infatti, «l’Università deve confrontarsi apertamente, nella sede deputata, con gli enti elettivi che rappresentano la società», mentre Sergio Pederzini dell’Idv ha sottolineato che «non si tratta di voler ledere l’autonomia dell’Università ma di lavorare in sinergia».

Per il capogruppo del Pd Luca Gozzoli «a Modena si è costruita una collaborazione proficua tra pubblico, privato e Università, è quindi necessario riconoscere il ruolo delle istituzioni con un componente del cda che le rappresenti tutte». Anche per Fabio Vicenzi (Udc) «quella proposta dal presidente è un’operazione di trasparenza, l’ente locale può avere maggiori sinergie con l’Ateneo se viene riconosciuto il suo ruolo».

Diversa la posizione della Lega Nord, il cui capogruppo Denis Zavatti ha affermato che «le richieste di autonomia per l’Università avanzate in passato si scontrano oggi con questa richiesta. Per noi la posizione dell’Ateneo va accettata».

















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