Il Consiglio Provinciale, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato un ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza Pd e Idv (Angela Zini, Fabrizio Allegretti, Vera Romiti, Andrea Zini, Lucia Gianferrari, Emanuele Magnani) relativo alla posizione emersa nel Consiglio di amministrazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia sul nuovo statuto dell’ateneo. L’ordine del giorno è stato approvato con il solo voto contrario di Rifondazione comunista e l’astensione dei consiglieri Pdl e Fli.
Questo il testo del documento approvato:
“Il Consiglio provinciale premette che a dicembre 2010 il Parlamento ha approvato la legge n. 240/2010 relativa alle “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”, entrata in vigore il 29 gennaio 2011; tale legge obbliga le università statali a provvedere, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, a modificare i propri statuti in materia di organizzazione e di organi di governo dell’ateneo, nonché in tema di articolazione interna; come previsto dalla normativa, l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia in data 15 febbraio ha nominato una commissione, composta da 15 componenti, tra i quali il rettore, due studenti, sei designati dal senato accademico e sei designati dal consiglio di amministrazione, con il compito di predisporre una bozza di statuto da sottoporre agli organi di ateneo per la sua approvazione; questa commissione, che ha visto al suo interno, a seguito della sollecitazione della nostra Provincia, la presenza di un rappresentante per gli Enti locali di Reggio Emilia e Modena, ha presentato la bozza del nuovo statuto all’inizio del mese di giugno, che è stato possibile emendare sia da parte dei componenti del consiglio di amministrazione sia del senato accademico, con termine ultimo la fine del mese di giugno; i rappresentanti della Provincia di Reggio Emilia hanno lavorato sia in sede di commissione sia in fase di emendamenti, in collaborazione e con il supporto dei rappresentanti degli altri Enti locali, della componente studentesca e dei ricercatori, per garantire la rappresentanza di entrambe le sedi universitarie all’interno della componente elettiva del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, la presenza certa di almeno uno o due rappresentanti degli Enti locali tra i tre componenti esterni previsti nel consiglio di amministrazione.
Inoltre, rileva che durante le votazioni in corso il Consiglio di Amministrazione e il Senato Accademico hanno bocciato a maggioranza l’emendamento che prevedeva che l’elezione delle rappresentanze di docenti e ricercatori in Senato avvenisse con modalità tali da garantire la rappresentanza di entrambe le sedi universitarie e hanno approvato a maggioranza la composizione del Consiglio di Amministrazione, cassando gli emendamenti relativi alla rappresentanza degli Enti Locali.
Il Consiglio provinciale considera che l’Università, come polo del sapere e della ricerca, rappresenta per la nostra Provincia una priorità; il nostro ente, al pari del Comune di Reggio Emilia, ha sempre avuto un ruolo di supporto importante allo sviluppo ed alla crescita dell’Ateneo, investendo dal 1998 ad oggi 27 milioni di euro per l’acquisto e la ristrutturazione dei 6 padiglioni del San Lazzaro, assegnati in comodato gratuito all’Ateneo, che ospitano oggi le facoltà di Agraria, Ingegneria e l’area medico-sanitaria; l’Università di Modena e Reggio Emilia, nei principi generali della bozza del nuovo statuto, è indicata quale università a rete di sedi, un modello che deve essere consolidato e rafforzato, per garantire anche alla sede reggiana una propria identità e specificità, pur all’interno di una necessaria razionalizzazione del sistema universitario a livello regionale; la bocciatura dei principi sopra ricordati da una parte non garantisce pienamente la pari dignità di rappresentanza per entrambe le sedi universitarie e dall’altra svilisce il ruolo ed il contributo degli Enti locali, costituendo un netto passo indietro rispetto allo statuto attualmente vigente.
Alla luce di tutto ciò, esprime contrarietà all’orientamento espresso dagli organi di governo dell’ateneo a seguito delle votazioni suddette; sostegno e condivisione per l’operato svolto dalla Provincia di Reggio Emilia, al fine di tutelare il territorio reggiano e la sede del nostro Ateneo.
Il consiglio provinciale, quindi, chiede alla Presidente della Provincia ed alla Giunta di attivarsi nei modi e coi mezzi a disposizione per esprimere al rettore dell’Università il forte dissenso della comunità reggiana contro queste posizioni che da un lato non valorizzano adeguatamente la sede reggiana, al pari di quella di Modena, dall’altro non riconoscono la rappresentanza degli enti territoriali; di valutare attentamente la propria posizione in sede di voto della bozza definitiva dello statuto, in base all’effettivo contenuto della stessa ed alla presenza delle garanzie sopra esplicitate”.
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È stato presentato anche un ordine del giorno correlato a quello di maggioranza a firma dei consiglieri di minoranza del Pdl (Massimiliano Camurani, Giuseppe Pagliani, Daniele Erbanni, Vito Castellari e Avio Manfredotti), di Fli (Tommaso Lombardini) e Lega Nord (Stefano Tombari, Paolo Roggero, Romano Albertini). L’ordine del giorno è stato respinto con l’astensione della maggioranza.
Questo il testo:
“Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia auspica una presenza bilanciata di docenti e ricercatori provenienti da entrambe le sedi provinciali all’interno del Senato accademico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e chiede alla presidente della Provincia ed alla Giunta di attivarsi nei modi e con i mezzi a disposizione per esprimere al rettore tale posizione”.