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Ghelfi: Caselli tende una mano, e Richetti se la ride. Però che signorilità

Peccato, davvero un peccato. Il sindaco Caselli pur da posizioni lontane, vorrebbe parlare di politica con Matteo Renzi, non di come si amministra un Comune, ma di politica, del futuro dei partiti, di come si rinnova una struttura di partito. E la risposta di Matteo Richetti, presidente del Consiglio Regionale – quindi in teoria una figura istituzionale – è una risata. Ancora una volta ecco quel benedetto complesso di superiorità col quale la sinistra guarda al centrodestra. Con il nemico non si parla neanche. Spero che Renzi sia più aperto.

La questione della democrazia interna di un partito, non è di destra ne di sinistra. E in maniere diverse c’è un problema sia a destra che a sinistra. CI sono meccanismi come le primarie che si sono inceppati in molti luoghi. C’è un sistema di scelta dei leader che di fatto a sinistra non arriva davvero dalla base, ma dall’accordo fra correnti oligarchiche. Come nel PDL abbiamo aperta la questione di aprire una seria stagione congressuale, che consenta ad un’idea grande e giusta come il partito unico del centrodestra, di sopravvivere ai suoi fondatori: come a Modena ha ricordato lo stesso Ministro Frattini, in visita elettorale. Dobbiamo fare il passo successivo.

E discutere di questo, da fronti opposti, da visioni opposte, sarebbe stato un modo di cambiare la politica, una reciproca legittimazione, che è tipica di una politica matura, che riconosce il diritto a parlare all’avversario.

Ripeto che è un peccato. Un’occasione persa, se Renzi rifiuterà l’incontro, e un modo di interpretare la politica, da parte di Richetti, assolutamente antiquato.

Avv. Luca Ghelfi – Consigliere provinciale – PDL

















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