Che l’amministrazione Caselli avesse una ben precisa idea di “cultura” da promuovere lo sapevamo, ma il regolamento sull’assegnazione delle sedi alle associazioni di volontariato, rappresenta il compimento di una strategia, iniziata due anni fa, che prevede la “sostituzione” di tutto quello che ricorda vagamente la vecchia amministrazione, o comunque la storia di Sassuolo degli ultimi 40 anni. Se questo può essere più o meno giustificabile dal punto di vista strettamente politico , diventa gravissimo se rischia di pregiudicare l’opera di tanti volontari e volontarie che svolgono un servizio utilissimo per la cittadinanza, soprattutto in quest’opera di disimpegno della finanza pubblica.
Senza andare nello specifico della regolamentazione, vogliamo peró mettere in risalto che l’articolo 3 e l’articolo 6 del suddetto testo , sanciscono di fatto un controllo preventivo sull’attività dell’associazione, con la possibilità per l’amministrazione di concedere o meno una delle sedi individuate. Questo potere “discrezionale” potrà diventare uno strumento di discriminazione, tra associazioni più o meno in linea con l’amministrazione, soprattutto se viene utilizzato senza una concezione “equilibrata” della società sassolese. Le nostre paure vengono poi avvalorate, dai continui tentativi della giunta Caselli di dividere la cittadinanza su tutte le questioni più importanti, su quelle tematiche che riguardano più da vicino la coesistenza tra le persone, il campo di intervento privilegiato delle associazioni di volontariato.
Mai come questa volta speriamo di esserci sbagliati, ma il percorso intrapreso da questa amministrazione sembra indicarci il contrario
GRUPPO CONSIGLIARE PD SASSUOLO