Sotto un’ampia glassa dolciastra che parla di chiusura delle discariche entro il 2019, la Provincia nasconde il nocciolo amaro della questione. Ammesso che tutto il piano vada in porto, ovvero l’apertura del terzo camino, quindi il completo potenziamento del termovalorizzatore, la riduzione dei materiali conferiti a causa del conseguente aumento della differenziata, una diminuzione tendenziale già registrata da qualche anno nella produzione di rifiuti da parte delle famiglie di Modena e Provincia, il risultato è che avremo un termovalorizzatore di potenza superiore alle necessità del nostro territorio.
Per questo dovremo bruciare più rifiuti speciali, che non hanno il vincolo della territorialità. E infatti l’assessore Vaccari non parla più di tetto dei rifiuti speciali, ma di quote variabili di anno in anno, a seconda della necessità. Ma quale necessità? Ovviamente quella di Hera di avere l’impianto che funzioni al massimo della sua potenzialità, con il massimo della remunerazione.
Dunque il piano provinciale sui rifiuti ha come scopo mantenere un equilibrio che consenta di giustificare gli investimenti fatti sul termovalorizzatore. Speriamo da questo punto di vista, che le politiche virtuose sul riciclo fatte a Carpi e Mirandola, non risentano dell’ingresso di capitali Hera in Aimag. Per ora registriamo il fatto che se l’obiettivo provinciale è chiudere tutte le discariche, evidentemente anche i rifiuti di Carpi e della bassa prima o poi finiranno inceneriti. Ancora una volta lo scopo di tutte le politiche sui rifiuti, converge in una sola direzione.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere provinciale – PDL)