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“Il riconoscimento sociale ed economico del lavoro di cura”: tavola rotonda organizzata dal CIF

“Il riconoscimento sociale ed economico del lavoro di cura”: è questo il tema di una tavola rotonda organizzata dal Centro italiano femminile (Cif) di Modena per venerdì 26 novembre alle ore 16.30 nella Sala dei passi perduti del Municipio in piazza Grande a Modena.

All’iniziativa partecipano Francesco Falcone, segretario generale Cisl di Modena, Antonella Picchio, della facoltà di Economia “Marco Biagi” Università di Modena e Reggio, Enrico Gragnoli, giuslavorista. Coordina la tavola rotonda Luciano Guerzoni, presidente della fondazione “Ermanno Gorrieri”. Dopo il saluto di Caterina Liotti, presidente del Consiglio Comunale di Modena e l’introduzione di Marika Bronzato Davolio, presidente provinciale del Cif di Modena, il programma prevede gli interventi di Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali, del Comune di Modena, Marcella Valentini assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Modena, Marcella Nordi, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Modena e Mariangela Bastico, senatore della Repubblica.

Hanno aderito all’iniziativa, che ha patrocinio del Forum provinciale delle associazioni familiari, il Movimento Italiano casalinghe (Moica), l’asssociazione Genitori Scuole Cattoliche, (AGeSc), l’associazione Donne Giustizia e Libertà e il Centro di Aiuto alla Vita di Modena .

L’iniziativa proposta dal Cif modenese intende sottolineare l’importanza sociale del lavoro di cura rivolto soprattutto a bambini e anziani: la famiglia infatti è titolare e responsabile della cura e della educazione dei figli, mentre l’anziano a sua volta necessita (e ne ha diritto) dell’assistenza. Nella nostra secolare tradizione questi due compiti sono stato attribuiti alla donna per la quale, il lavoro di cura in famiglia si aggiunge al lavoro esterno. All’indiscusso valore sociale dell’attività formativa verso i figli si aggiunge l’altrettanto valore che l’assistenza in famiglia realizza mantenendo l’anziano nel suo ambiente di vita e di relazione. Il lavoro di cura familiare ha anche un valore economico che va valutato e riconosciuto alla donna che decide autonomamente di sceglierlo in alternativa al lavoro esterno. Nelle intenzioni degli organizzatori, la tavola rotonda dei venerdì 26 novembre vuole essere un momento di riflessione e di proposte. Una riflessione sul lavoro sociale, che tante donne svolgono in modo silenzioso, gratuito e una proposta per una sua valutazione e per il suo riconoscimento economico, il solo che permetta alla donna di poterlo scegliere liberamente senza essere costretta dalle necessità finanziarie a scegliere il lavoro esterno e compiere ogni giorno vere e proprie acrobazie per portare un figlio al nido, il primogenito a scuola, il nonno al day hospital e poi andare al lavoro in ufficio.

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