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F1, GP di Singapore: spettacolo in notturna

Poco più di una settimana fa la Scuderia Ferrari Marlboro ha salutato la stagione europea con una vittoria ed un terzo posto nella gara di casa a Monza, un ottimo modo per affrontare l’ultima parte del campionato. Ora è arrivato il momento di un appuntamento che non può vantare la stessa tradizione del Gran Premio d’Italia, ma con una personalità tutta propria, il GP di Singapore, l’unica gara della stagione che si disputa in notturna.

Secondo i libri di storia, a Singapore sono andate in scena gare su un circuito cittadino risalente agli anni sessanta, ma non si trattava di eventi legati alla Formula 1. La serie regina ha fatto il suo debutto sul nuovo tracciato di Marina Bay solo nel 2008.

I piloti che hanno ottenuto i migliori risultati dal 2008 ad oggi sono stati Fernando Alonso e Lewis Hamilton, che hanno chiuso rispettivamente primo e terzo nel 2008, con l’inversione delle posizioni l’anno successivo. Questa è un’altra gara che l’anno scorso Felipe Massa non ha potuto disputare per infortunio di cui è rimasto vittima a Budapest, ma nella sua unica apparizione a Singapore nel 2008, il brasiliano ha registrato forse la sua migliore prestazione di sempre in qualifica, cogliendo la pole position e girando oltre mezzo secondo più veloce rispetto al resto del gruppo, anche se un incidente durante il pit-stop ha rovinato la sua gara il giorno successivo.

Quando è stata avanzata per la prima volta l’ipotesi di una gara in notturna, c’era preoccupazione da parte di tutti i team su come il personale avrebbe dovuto adattarsi a questo orario insolito. In realtà, mantenendo il fuso orario europeo fin dal momento dell’arrivo, svegliandosi nel primo pomeriggio ed andando a letto verso le quattro del mattino, è stato piuttosto facile adattarsi. A differenza di molti luoghi dove si arriva un paio di giorni prima dell’inizio del weekend di gara e dove abituarsi alla differenza di fuso orario è la norma, qui è meglio atterrare più tardi possibile. Per i team di meccanici e per gli addetti all’organizzazione arrivati a Singapore verso l’inizio della settimana, le condizioni sono un po’ più difficili, visto che nei primi giorni devono lavorare secondo l’ora locale, ed il lavoro notturno non è un’opzione, dato che le loro mansioni implicano rapporti con la popolazione locale che non può certo passare ad un “turno di notte.” Dal punto di vista logistico, l’evento non implica sforzi superiori alla norma: le vetture e le strumentazioni tecniche sono partite da Maranello venerdì scorso, mentre l’attrezzatura di base necessaria per impostare uffici, cucine e hospitality è partito via mare, facendo un viaggio più lungo dalle gare extra europee d’inizio della stagione. Tutta la squadra può così concedersi una breve passeggiata dagli alberghi alla pista per iniziare a lavorare nel pomeriggio. Prima di godersi la camminata verso la pista di giovedi, Fernando e Felipe presiederanno in città alla cerimonia di apertura ufficiale del nuovo “Ferrari Store” di Singapore.

Un’altra preoccupazione, presto spazzata via, è stata quella di guidare in condizione di luce artificiale, in quanto la luminosità generata dai sistemi di illuminazione effettivamente si è dimostrata più costante di quanto, per esempio, la guida in condizione di luce diretta con il sole, che può essere un fattore importante in alcune gare diurne. L’unico aspetto di visibilità che non è stato testato in due anni di storia della manifestazione è che cosa possa accadere nel caso di un temporale tropicale, che non è certo sconosciuto in questa parte del mondo. Con entrambi i campionati ancora molto aperti, la Scuderia Ferrari non ha abbandonato lo sviluppo della F10 ed in occasione del quindicesimo round stagionale del Campionato del Mondo, le vetture si allineano con modifiche soprattutto legate alla parte aerodinamica, con aggiornamenti all’ala anteriore ed al fondo della vettura. I 5,067 km di pista sono molto insidiosi, con tutte le solite difficoltà di un circuito cittadino, anche se le curve stesse non sono così impegnative. La lunghezza del tracciato – come confronto Monaco è 3,340 km – significa che è difficile per un pilota trovare il ritmo giusto. Il mantenimento della concentrazione totale è di vitale importanza per evitare errori che comportano conseguenze più gravi, data la vicinanza delle barriere. Calore e umidità aumentano il grado di difficoltà, anche se le temperature scendono un po’, una volta che il sole cala. Nessun problema previsto sul fronte pneumatici: da questa fase del campionato, le squadre hanno una buona conoscenza di tutte e quattro le mescole proposte da Bridgestone, tra cui le super morbide e medie che verranno utilizzate in questo weekend. La Scuderia è fermamente convinta che i punti conquistati con il primo ed il terzo posto di Monza l’abbiano rimessa in corsa per entrambi i titoli: il distacco di 21 punti che separa Fernando dal leader della classifica piloti, rappresenta meno di una vittoria, pari a soli 8 punti se i calcoli fossero effettuati sulla base del sistema punti dello scorso anno. Tuttavia, con appena cinque Gran Premi rimanenti, non ci saranno sicuramente seconde possibilità.
















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