I cittadini di Castelfranco stanno assistendo impotenti allo smantellamento del loro ospedale, i reparti di medicina generale sono pressoché chiusi, il pronto soccorso è stato eliminato e sostituito da un punto di primo intervento, il pronto soccorso notturno è stato chiuso, e le strutture stesse dell’ospedale versano ormai in uno stato di evidente degrado, nessun intervento strutturale importante è stato fatto sul corpo centrale del vecchio ospedale dagli anni 80.
E ancora oggi per accedere al punto di primo intervento i cittadini devono entrare nel tunnel che porta in cantina, e qui i disabili e chi ha difficoltà a salire le due rampe di scale, devono prendere l’ascensore fatiscente che li porterà al primo piano, dove altri locali fatiscenti quelli del ex pronto soccorso ricevono ancora continuamente cittadini per le cure e le visite di primo soccorso, poiché questo disastrato ospedale copre un’utenza di 70000 abitanti e per l’ospedale di Baggiovara causa la distanza, l’intasamento e l’impraticabilità dell’unica strada che collega Castelfranco a Modena cioè “ l’antica via consolare romana Aemilia” occorre a volte quasi un ora di tempo.
Ma tutto questo evidentemente è sfuggito agli amministratori provinciali e locali, negli anni passati e a tutt’oggi, quegli amministratori che stanno preparando il PAL, cioè la nuova programmazione sanitaria provinciale per i prossimi 4 anni, nonostante le firme raccolte contro la chiusura dell’ospedale e del pronto soccorso, nonostante i nostri appelli e quelli delle altre forze politiche di opposizione, e nonostante che il maggior numero di segnalazioni e di interventi su internet e sulle bacheche del PAL stesso, siano state proprio per il futuro dell’ospedale di Castelfranco.
Tutto questo stà accadendo perché il megaospedale di Baggiovara continua ad essere al centro di interessi politico-economici così importanti per la Sinistra che governa questi territori da più di 60 anni, che anche le esigenze reali dei cittadini vengono disattese.
Chiediamo invece che in questo PAL siano stanziate risorse specifiche proprio per l’ospedale di Castelfranco, iniziando dalla ristrutturazione delle strutture del corpo centrale dell’ospedale, per il ripotenziamento delle funzioni ospedaliere dei reparti di medicina generale oggi ridicolmente portati a 40 posti letto,e per la riapertura del pronto soccorso 24 ore.
Avere smantellato l’ospedale di Castelfranco ha creato un grande buco nella rete sanitaria provinciale, che l’ospedale di Baggiovara nonostante l’accanimento con cui le amministrazioni di sinistra hanno penalizzato l’ospedale Regina margherita non riesce a coprire, ma purtroppo sono i cittadini di Castelfranco che ne stanno sopportando i maggiori disagi.
