Simposio sul corpo femminile e la sua rappresentazione debutta mercoledì 30 giugno alle ore 18.30 presso il Chiostro di Santa Cristina di Bologna nell’ambito delle attività del Centro delle Donne in collaborazione con Libertà e Giustizia.
Il programma prevede la lettura scenica di Bella Tutta! di Elena Guerrini e a seguire dibattito a cura di Elena Di Gioia con l’attrice Elena Guerrini, la semiologa Giovanna Cosenza e Irene Montanari, studentessa del Liceo classico M. Minghetti di Bologna.
La lettura scenica è tratta dallo spettacolo BELLA TUTTA – I MIEI GRASSI GIORNI FELICI di e con Elena Guerrini con la regia di Andrea Virgilio Franceschi che debutterà in prima nazionale a Milano, il prossimo 20 luglio, all’interno del Festival Da vicino nessuno è normale (www.olinda.org).
Bella Tutta! non è solo uno spettacolo, è anche un progetto.
Accanto alla tourneè dello spettacolo teatrale che inizierà a luglio 2010, Elena Guerrini debutta a Bologna con la conferenza spettacolo Bella Tutta!, un progetto di riflessione e analisi sulla rappresentazione del corpo femminile da promuovere, nella forma di conferenza spettacolo e dibattito, con Elena Di Gioia, nelle scuole e nei centri culturali.
Elena Guerrini
Autrice-attrice di narrazione e donna anticonvenzionale (nonché felicemente sovrappeso), Elena Guerrini mette in scena con una formula auto-ironica e spiazzante un tema che le sta molto a cuore: la dipendenza femminile dal mito della magrezza e la conseguente ossessione delle diete. Così è nata la sua protagonista-alter ego Winnie Plitz, sulla falsariga della Winnie beckettiana di Giorni felici. Circondata da un mare di riviste femminili, accanto a sé ha una grande borsa dalla quale tira fuori una serie infinita di oggetti, tutti rigorosamente rosa: Barbie-feticcio, occhiali, spazzole, specchi, abat-jour, scarpe e bijoux. Oggetti che le danno identità ma che la condizionano. «È vero che il nero sfila, il rosa ingrassa e i tacchi slanciano?», ripete come in un mantra, stretta in un tutù fucsia. In un set che fa il verso alla tv trash, Elena Guerrini alterna la battuta all’invettiva, dalla «Rosalina che piace grassottina» di Fabio Concato ai secchi (e crudeli) dati statistici sul business della bellezza, dalla chirurgia plastica alle diete-capestro. E dalla risata si passa al coinvolgimento emotivo, toccando i tasti segreti di ogni donna. «Siamo descritte dai media come campionesse dell’incastro», dice Elena Guerrini. «Sempre di corsa dal lavoro alla palestra, su tacchi a spillo 12. Seguendo un modello unico di bellezza, siamo lanciate all’inseguimento della perfezione assoluta. Ma ci crediamo veramente?». Lei – divertendo il pubblico – instilla il dubbio, e lancia la parola d’ordine sovversiva: «Bella tutta!». Compresi i difetti, che ci rendono uniche, irripetibili.
Elena Di Gioia ideatrice e promotrice di progetti teatrali. Attualmente collabora con diverse compagnie teatrali in progetti specifici.
Giovanna Cosenza insegna Semiotica, Semiotica dei nuovi media e Semiotica dei consumi presso l’Università di Bologna. Da diversi anni si occupa di rappresentazione del corpo femminile nella comunicazione di massa.
Irene Montanari, studentessa del Liceo classico M. Minghetti di Bologna.
PROGETTO BELLA TUTTA
Il progetto Bella Tutta! si compone di:
- spettacolo BELLA TUTTA – I MIEI GRASSI GIORNI FELICI di e con Elena Guerrini con la regia di Andrea Virgilio Franceschi.
- Conferenza spettacolo BELLA TUTTA!, Simposio sul corpo femminile e la sua rappresentazione. Lettura scenica tratta dallo spettacolo e a seguire dibattito moderato da Elena Di Gioia e con varie partecipazioni di menti attive intorno a questo tema.
- Video “Pretendi di più”, realizzato con Andrea Bastogi, in cui si alternano brani dello spettacolo a spot pubblicitari che propongono un’immagine stereotipata delle donne (vedi: www.pretendidipiu.blogspot.com).
Elena Guerrini Autrice, attrice e regista teatrale, è nata a Manciano, in Maremma, 40 anni fa. Laureata al Dams di Bologna, ha iniziato la sua esperienza artistica nel 1994 con il Teatro della Valdoca. Ha fatto parte della compagnia di Pippo Delbono dal 1997 al 2008: da Barboni (Premio Ubu 1997) a Guerra, Esodo, Gente di plastica e Urlo. Nel cinema ha lavorato con Pupi Avati (Il testimone dello sposo), Giuseppe Bertolucci (Il dolce rumore della vita), Pappi Corsicato (nel cortometraggio I vesuviani) e con il messicano Alfonso Arau in L’imbroglio. Da tre anni porta avanti un percorso autonomo tra teatro, scrittura e memoria (Letizia Bernazza, in Frontiere di teatro civile, le ha dedicato un capitolo). Tra i suoi titoli, La cucina erotica, performance per uno spettatore alla volta, e Orti insorti – nostalgia ma non solo della civiltà contadina, quasi un manifesto ambientalista – sta avendo particolare successo, con repliche che continuano da due anni. Il testo è pubblicato da Stampalternativa.