Si avvicina il giorno della manifestazione anti-CIE organizzata a Modena. Purtroppo stiamo assistendo ad una forte personalizzazione della manifestazione, che tende ad identificare tutti i problemi dell’immigrazione clandestina con la figura del dottor Daniele Giovanardi.
Nessuno vuole negare la libertà di manifestare il proprio dissenso pacificamente. Però nelle parole di questi “Pacifici” c’è molta violenza. Il mio invito rimane quello di alcuni giorni fa, a vigilare attentamente. Chi definisce i rappresentanti delle forze dell’ordine “stupratori”, chi invita a dar fuoco ai centri, e con tali appelli che rimbalzano da sito sito, convoca la gente a Modena, forse può rappresentare un pericolo per la nostra città, oltre che per chi lavora nei CIE. Confesso la mia preoccupazione, e i miei dubbi sul permesso accordato a chi usa questo tipo appelli violenti.
Qualche esempio è disponibile qui sotto, per lasciar intendere che non sono parti della fantasia, ma certe frasi si trovano con facilità scorrendo i siti web delle organizzazioni più comuni che sostengono queste posizioni.
“Contro tutti gli uomini in divisa che, nell’adempimento del loro “dovere” di carcerieri, nei Cie massacrano e stuprano. Insieme a chi brucia i Centri di detenzione […]
Insieme ai rivoltosi di Rosarno
Insieme a chi non si arrende e lotta con i mezzi che ha a disposizione: rivolte, scioperi e fughe
Insieme a chi non gira la testa dall’altra parte
Fuori i reclusi dai Cie
Fuori i Cie dal mondo”
Tratto da: http://noinonsiamocomplici.noblogs.org
“L’internamento degli immigrati è un lucroso business. La Confraternita delle Misericordie guadagna 75 euro al giorno per ogni persona reclusa nel Cie di Modena e 72 per quello di Bologna. I responsabili della gestione di questi lager non sono entità astratte ma collaboratori e approfittatori concretamente esistenti e contro i quali è possibile indirizzare le nostre lotte. L’opposizione ai Cie si alimenta, infatti, delle proteste e delle rivolte interne e dei contributi solidali di chi lotta al loro esterno. […]
* contro i Cie e contro i responsabili di queste strutture, in primis contro la Misericordia di Daniele Giovanardi
* per far conoscere alla città le nefandezze che quotidianamente avvengono dentro questi lager
* contro la vergogna delle deportazioni”
Tratto da: http://emiliaromagna.indymedia.org
“Creare tensione e allarme intorno a un corteo è una nota tecnica di profilassi poliziesca per impedire il contagio delle idee. Oggi i «fanatici» stanno soprattutto fra le file del neofascismo, dello Stato, delle forze dell’ordine, sempre disposti non solo ad «alzare i toni», ma anche i manganelli e altro con il beneplacito dei capi. Ogni apparato di polizia cerca di suscitare rabbia cieca e reazioni scomposte per poterle più facilmente reprimere. Ma questa battaglia è troppo importante per farsi abbindolare dai tecnocrati della repressione sociale.
Sabato 19 giugno a Modena corteo contro i centri di detenzione per migranti, contro chi li gestisce, contro le deportazioni, contro Frontex, contro il razzismo di Stato.”
[tratto da: http://reporter.indivia.net]
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)