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Denuncia Pd: la manovra colpisce anche i “down”

I tagli della manovra finanziaria del Governo colpiscono anche le persone affette da sindrome di Down. La denuncia arriva dai consiglieri modenesi del Pd, che sulla questione intervengono con un ordine del giorno in Consiglio provinciale e un’interrogazione in Consiglio comunale.

A causa della manovra “anti-sprechi”, delle 49mila persone che soffrono della sindrome di Down in Italia, 38mila non avranno più il sostegno da 256 euro al mese. È uno degli effetti del decreto legge che porta dal 74,5% all’85% la soglia di invalidità minima per potere usufruire del sussidio da 256 euro al mese. I consiglieri modenesi del Pd non ci stanno:

“Il Governo mostra disprezzo – commentano – e mette con le spalle al muro i meno fortunati e chi è in difficoltà”. “Se a ciò aggiungiamo i tagli a regioni, province e comuni, le persone con sindrome di down e le loro famiglie andranno verso una situazione drammatica”, avvertono Fausto Cigni e Luca Gozzoli, i due consiglieri del Pd firmatari dell’ordine del giorno presentato in Provincia. L’obiettivo è fare in modo che il Consiglio chieda al Governo il ritiro di un decreto legge “assurdo, e di sostituirlo con una politica del rigore che riguardi le categorie con reddito superiore ai 100mila euro”.

“Quella proposta dal Governo è ‘macelleria sociale’ che lascia da sole le famiglie delle persone che vivono in questa condizione di sofferenza e mette in difficoltà le amministrazioni”, aggiunge Fabio Rossi, primo firmatario dell’interrogazione comunale. “Quante sono, nel nostro territorio, le persone che perderanno il sussidio? Cosa potranno fare per loro le amministrazioni?” chiede Rossi che lancia un appello: “è fondamentale sostenere le famiglie che quotidianamente fanno i conti con questa situazione poiché le rinunce professionali e private sono tantissime e dolorose”.

















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