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Il Centro culturale islamico di via Cavour a Sassuolo resta chiuso, il TAR respinge il ricorso

Il Centro culturale islamico di via Cavour rimarrà chiuso. Lo ha stabilito il TAR dell’Emilia Romagna con la sentenza n°2777 del 26 marzo scorso in cui ha bocciato il ricorso proposto dall’Associazione Culturale Al-Waqf Al-Islami contro il Comune di Sassuolo per il “… divieto (12.2.2010 del Comune di Sassuolo) di utilizzo dell’edificio di culto di via Cavour 68/1 finchè non venga presentata e decisa la domanda di agibilità dopo l’esecuzione di un ordine (24.9.2009) di ripristino e demolizione di opere di ristrutturazione abusiva”.

Il Tar dell’Emilia Romagna ha giudicato il ricorso “oltre che inammissibile per la natura meramente confermativa dell’atto impugnato, è anche infondato in tutti i motivi dedotti”.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia-Romagna, Sezione Seconda, pronunziando in via definitiva sul ricorso in epigrafe, lo respinge.

Condanna la ricorrente al rimborso delle spese e degli onorari del giudizio, che liquida in complessivi € 3.500 (tremilacinquecento) oltre IVA e CPA, in favore del resistente Comune di Sassuolo”.

A questo punto sarà, quindi, necessario che l’Associazione chieda ed ottenga il Certificato di Agibilità.

“La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale – commenta il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli – conferma ancora una volta ciò che stiamo affermando sin dal nostro insediamento e che dovrebbe essere nella logica delle cose: le leggi sono uguali per tutti e da tutti vanno rispettate. Qui in discussione non c’era, come l’Associazione islamica ha tentato di fare credere a tutti, la libertà del diritto di culto, ma pure e semplici regole edilizie che vanno rispettate per la sicurezza di chi frequenta quell’edificio e di chi vi risiede a fianco. Siamo molto soddisfatti – conclude il Sindaco – della sentenza e delle sue motivazioni che testimoniano la bontà del lavoro svolto dai nostri uffici”.

“L’arroganza di chi rifiutando il dialogo con le Istituzioni e il rispetto delle più semplici regole del vivere comune – commenta il Vicesindaco Gian Francesco Menani – è stata sconfitta proprio da quelle leggi dietro le quali loro pensavano di appellarsi. Sapevamo di essere nel giusto; sapevamo che non era giusto, nei confronti dei tantissimi cittadini che per svolgere il più elementare lavoro di ristrutturazione in casa propria devono seguire le regole, soprassedere alle disposizioni urbanistiche ed edilizie in nome di una libertà di culto che nessuno aveva messo in discussione. Abbiamo affermato sin dal nostro insediamento – conclude il Vicesindaco Gian Francesco Menani – che la moschea di via Cavour avrebbe chiuso e non sarebbe più stata riaperta: la sentenza del Tar da ulteriore forza alle nostre argomentazioni a discapito di chi pensa di poter aggirare le regole”.
















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