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Indagine Unicredit-Confartigianato: le PMI hanno reagito alla crisi

Le piccole imprese italiane non si sono fermate davanti alla crisi, ma hanno saputo affrontarla puntando su qualità, innovazione e internazionalizzazione. In uno scenario economico complesso hanno proseguito nel loro cammino di crescita, col sostegno delle Associazioni di Categoria, dei Confidi e delle banche. E’ quanto emerge da una indagine Unicredit-Confartigianato presentata oggi a Bologna.

All’incontro di presentazione del rapporto hanno partecipato il presidente UniCredit Banca, Aristide Canosani, Roberto Nicastro, Deputy CEO UniCredit Group; Cesare Fumagalli, Segretario Generale Confartigianato; Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato e Zeno Rotondi, Responsabile Ufficio Studi Divisione Retail UniCredit.

Il 2009 è stato un anno complesso per le imprese artigiane in Italia. Lo dicono i numeri relativi a produzione (-19,4% secondo semestre 2009 rispetto a secondo semestre 2008), ordinativi (-18,3%), export (-12,7%) e fatturato (-18,4%). Tutto ciò – rivela l’indagine – sullo sfondo di una crisi economica che fa mancare all’appello quasi 110 miliardi di euro di Pil rispetto alle previsioni per il 2009. Una cifra equivalente all’incirca al Pil dell’intera Emilia Romagna (114.355 milioni nel 2008), ovvero a quello di Sicilia e Liguria messe insieme (106.008 milioni nel 2008).

Risulta in calo l’occupazione, sia quella indipendente che quella dipendente. Confrontando il terzo trimestre 2009 con lo stesso periodo del 2008 si registra un calo del 3% (178mila unità in meno) per quella indipendente e dell’1,9% (330mila unita’ in meno) per quella dipendente.

Il settore manifatturiero, nei primi nove mesi del 2009, ha perso 108.800 posti di lavoro: una diminuzione del 2,7% rispetto allo stock registrato al 31 dicembre 2008. In particolare, l’artigianato subisce una diminuzione doppia e segna -5,3% (38.500 posti di lavoro in meno).

Per far fronte e reagire alla crisi molto si è contato sul sostegno degli istituti bancari. Mai come in questo periodo è stato ritenuto cruciale il supporto del sistema finanziario per sostenere le imprese che attraversavano situazioni di illiquidità. Dallo studio “Il rapporto banche – imprese” emerge che, tra il settembre 2008 e il settembre 2009, i finanziamenti alle piccole imprese artigiane (quelle con meno di 20 addetti) sono diminuiti del 3,4% ma che nel complesso, durante il periodo più critico, la quota di prestiti alle piccole imprese è rimasta pressochè invariata. Pur in uno scenario complesso, la fiducia non è crollata e gli imprenditori hanno continuato a pensare con ottimismo al rilancio della propria attività.

Secondo l’indagine condotta su un campione di circa 6.000 imprenditori, quanto accaduto ha fortemente colpito il sistema produttivo, ma il peggio sembra ormai alle spalle. Così, gli imprenditori dimostrano di guardare al futuro con un atteggiamento decisamente più positivo. Infatti, se l’indice UniCredit associato all’ottimismo degli imprenditori nei confronti dei prossimi 12 mesi raggiunge quota 110, quello riferito ai 12 mesi passati si attesta a 77, evidenziando un delta di ben 33 punti.

















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