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Aimi (PDL): circa i volantini anti-portoghesi sugli autobus

“Potrà anche apparire lodevole l’iniziativa di Atcm di sensibilizzare a pagare il biglietto dell’autobus, con tanto di volantini, ma è al contempo ridicola: come se fuori dalle banche gli impiegati facessero un volantinaggio per sensibilizzare i rapinatori a non compiere assalti, soprattutto armati. Mi sembra veramente di sognare”. Ad affermarlo il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi, intervenuto per commentare la nuova iniziativa annunciata da Atcm, volta alla sensibilizzazione dei viaggiatori per tentare di frenare il fenomeno dei cosiddetti “portoghesi” a bordo dei mezzi di trasporto pubblico.

“In realtà – ha spiegato Aimi – queste iniziative non vanno annunciate, vanno eseguite. Proprio non si capisce la “ratio” di questa trovata: come se quello dei portoghesi fosse un fenomeno nuovo, appena sbocciato all’ombra della Ghirlandina. La realtà, purtroppo, è diametralmente opposta: da tanti, troppi anni, conviviamo con questa problematica che, in parecchie occasioni, è sfociata in gravi episodi di violenza ai danni di controllori, autisti e, talvolta, anche di passeggeri regolarmente muniti di biglietto. Senza pensare poi ai tanti immigrati (chissà quanti di essi privi anche del permesso soggiorno?) che si fanno beffe, con atteggiamenti il più delle volte arroganti e violenti, dell’obbligo di acquisto del biglietto dell’autobus, sbertucciando quelle che dovrebbero essere prima di tutto regole e capisaldi del comune senso civico.

Ma no – ha rincarato Aimi – dalle nostre parti si preferisce sprecare tempo e risorse annunciando con i volantini potenziali “sculacciate” e tiratine d’orecchio per i trasgressori: intanto, cari signori portoghesi, viaggiate pure gratis, tanto paga Pantalone. Siamo dunque alle solite: invece che eseguire controlli efficaci, spazio nuovamente agli annunci. Ancora una volta, però, tremendamente fuori tempo massimo. Basterebbe, invece, dare un’occhiatina ad altre realtà a noi vicine, come Bologna, dove da quasi quindici anni (anni, non giorni) operano i controllori in borghese: entrano a sorpresa sui mezzi in squadre da due-tre operatori, chiudono le porte e via a controlli e multe a raffica. Altro che volantini, quelli sarebbe meglio destinarli, in questo caso, alla produzione di coriandoli. E’ dunque più opportuno – ha concluso Aimi – iniziare subito con i controlli, senza perdere altro tempo in inutili volantinaggi volti a spiegare ciò che sanno perfettamente anche i bambini, ovvero che per prendere l’autobus bisogna pagare il biglietto. Carnevale è finito, basta scherzare”.

















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