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Reggio, Unieco 2010: l’anno della crescita sostenibile

Il fatturato consolidato di Unieco nel 2010 si attesterà a 650 milioni di euro (510 il preconsuntivo 2009) mantenendo la redditività netta a 12 milioni euro. Alla flessione del margine netto (in calo rispetto ai 18 del preconsuntivo 2009 ma comunque positivo) si abbina una grande solidità: 277 milioni il capitale netto con il rapporto Debt /Equity che rimane abbondantemente sotto all’unità a 0,73 (0,72 la previsione del piano poliennale per il 2010).

Il ROI (return on investment) e il ROE (Return on equity) si attestano entrambi fra il 4 ed il 5%. Sono indici inferiori a quelli degli ultimi anni ma ancora ampiamente soddisfacenti rispetto al contesto di mercato. Il cash flow si attesterà intorno ai 16 milioni.

“Ancora una volta abbiamo scelto la strada di impegnarci su un budget sfidante ‐ spiega il Presidente di Unieco Mauro Casoli – le nostre previsioni infatti rimangono in controtendenza rispetto ai segnali di criticità che quotidianamente riceviamo dai nostri mercati di riferimento”.

Il budget 2010, approvato dai soci nel corso dell’assemblea che si è svolta al teatro Ariosto di Reggio Emilia, definisce il 2010 “l’anno della crescita sostenibile”. “Siamo impegnati in una azione di gestione delle attività, improntata a un forte rigore, che mira alla massima efficienza attraverso il rigido controllo dei costi – spiega Casoli ma ‘non fermeremo la macchina’. I nuovi investimenti che Unieco prevede porteranno al consolidamento della presenza in tutte le aree di business dove già opera ma anche all’ingresso in settori innovativi dove le sinergie tra costruzioni, ferroviario, ambiente e laterizi saranno un fattore competitivo importante (le infrastrutture avanzate, l’impiantistica sportiva, le energie rinnovabili, gli impianti per l’ambiente, i materiali da costruzione), la nostra visione della crisi che stiamo vivendo è dinamica. Non vediamo solo problemi ma anche opportunità. Non un Euro vada sprecato, ma anche non un Euro vada lesinato allo sviluppo ed alla formazione. Non ci fermeremo ai numeri di breve, ma ci proietteremo al medio lungo”.

Le aree di business

La divisione costruzioni Italia (impegnata su grandi opere come la BreBeMi, TEM e altre infrastrutture che puntano all’Expo 2015 nell’area milanese ma che opera in tutta Italia su grandi progetti anche in sinergia con altri partner) e la Divisione Costruzioni Emilia (che sta realizzando la nuova sede Efsa a Parma) sono alle prese con uno scenario complesso che ancora non evidenzia segni di ripresa ma il forte orientamento verso la crescita garantirà una fase di sviluppo oltre la crisi anche valutando l’ingresso nel giro di pochi anni sui mercati esteri.

La divisione lavori ferroviari con CLF, Arfer e Sifel sarà impegnata nella costruzione di una linea Alta Velocità in Algeria e l’obiettivo del 4% del fatturato 2010 realizzato all’estero è solo propedeutico all’oltre 30% nell’arco del Piano.

La divisione ambiente si misurerà in Toscana, con la prima gestione integrata dei rifiuti nell’area ATO Sud (Siena Arezzo Grosseto) partecipando al programma con la partecipata STA (società toscana ambiente), e in Piemonte dove sarà protagonista nella costruzione e gestione del nuovo termovalorizzatore di Torino. La linea di crescita punta anche alla presenza nell’area waste to energy (energia dai rifiuti) e nelle energie rinnovabili (fotovoltaico e biomasse).

La divisione Laterizi&Co grazie al consolidamento di un pool di imprese specializzate che ora comprende anche APE, Arcaland, Uin , Viva Terra, Solava, Evento, Rivesto, Airbeton , Gral punta a superare la drammatica crisi del settore laterizi grazie a una gamma di prodotti e soluzioni più adeguate alle nuove esigenze del “costruire sostenibile”.

Unieco oggi garantisce lavoro stabile a 1.440 addetti (di cui oltre la metà nelle società partecipate). Anche nel 2010, come avviene da diversi anni, il trend occupazionale è improntato alla crescita (+ 4% medio): “la sua caratteristica – commenta Mauro Casoli – è la continua ricerca di profili professionali capaci di sostenere attraverso la specializzazione e la qualificazione i processi di crescita delle divisioni. Vengono confermati i percorsi di formazione diffusi in tutte le aree di Unieco (oltre 12mila previste nel 2010) , i piani di formazione avanzata (come progetto Astrolabio in relazione con le grandi università) e stiamo progettando la nuova “Scuola Unieco” che sarà la palestra dove formare le risorse umane per le sfide future e sostanziare il concetto di formazione permanente che deve caratterizzare i percorsi professionali”.

I soci

Il numero dei soci cooperatori è destinato a crescere grazie al continuo inserimento di giovani. Gli appuntamenti sociali più importanti del 2010 sono : il rinnovo del consiglio di amministrazione (15 membri), previsto in giugno in occasione dell’assemblea che approverà il bilancio 2009 e il Bilancio Sociale (l’undicesimo), e la revisione della corporate governance che porterà in maggiore evidenza il ruolo delle sezioni soci, dei comitati soci, della Commissione Valori e della Direzione Sociale che sarà rinnovata nella composizione, contestualmente al consiglio di amministrazione.

Il 25° Unieco

Le radici cooperative di quella che oggi è Unieco sono datate formalmente 1904 (nascita della Cooperativa Muratori Campagnola, o volendo, storicamente, il suo primo nucleo addirittura risale al 1884 con la nascita della Cooperativa Braccianti e Muratori di Reggio Emilia).

In oltre un secolo, attraverso fusioni e sviluppo delle aree di business, questa cooperativa è diventata un player di prima grandezza nel panorama delle imprese di costruzioni e nelle attività legate ai lavori ferroviari, all’ambiente e alla produzione di laterizi, ma la vera svolta che ha aperto la strada della crescita è datata 1985 quando si sono fuse la Ircoop di Reggio Emilia e la Unicoop di Correggio dando origine ad

Unieco. In venticinque anni il fatturato è passato da 48 milioni di euro a oltre 600 mentre gli addetti sono saliti a oltre 1.400.

“L’unificazione del 1985 – spiega Mauro Casoli (presidente di Unieco dal 1994) – ha avuto un preciso significato: ha trasformato una impresa che si muoveva lungo la via Emilia in un general contractor capace di affrontare le nuove sfide, di dialogare con partner di alto livello (privati e cooperativi, italiani e stranieri) e di misurarsi sui progetti di alto standing come la costruzione della linea ferroviaria Alta Velocità Milano Bologna, la gestione di progetti ambientali (depuratori, trattamento rifiuti, waste to Energy) e nella produzione dei più innovativi materiali da costruzione (dal mattone faccia vista di Fosdondo alle nuove soluzioni in calcestruzzo cellulare autoclavato “Airbeton”). Oggi viviamo una fase che vogliamo sempre caratterizzata dallo sviluppo ma più orientata alla sostenibilità, all’innovazione e alla espansione sui mercati esteri”.

In occasione del 25° Unieco è stata presentata una edizione aggiornata del volume “La Famiglia Unieco” curata da Massimiliano Panarari e con la prefazione di Romano Prodi.

Nel corso dell’assemblea, che ha dato il via libera al budget 2010 di Unieco di “Sostenibilità a 360°”, ha portato un contributo al confronto sul futuro Edo Ronchi, già ministro per l’Ambiente e ora presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che vede Unieco tra i soci. E’ nata nel 2008 e sta portando avanti importanti ricerche. “Di solito nei tempi di crisi le prime ad essere sacrificate erano le politiche in favore dell’ambiente ma in questa crisi, che ancora non è finita, accade esattamente il contrario. L’ambiente è una risorsa. Ci stiamo abituando a ‘pensare sostenibile’ e ormai l’economia verde, anche in Italia, ha un peso. In particolare nei tre segmenti più importanti: efficienza energetica, fonti rinnovabili e riciclo dei rifiuti. Ogni giorno dimostriamo che anche in Italia questo settore e’ molto dinamico. Si parla ormai diffusamente di green economy,di interventi che fanno bene all’ambiente e all’economia – ha detto Ronchi – ma si fa ancora troppo poco per promuoverla effettivamente con politiche e misure intelligenti e mirate ma sono convinto che ‘l’industria verde’ sarà un volano come è stata l’informatica negli anni novanta e anche la crisi climatica promuoverà nuovi prodotti e nuovi consumi”.

UNIECO è una società cooperativa multibusiness con sede centrale a Reggio Emilia, articolata su cinque divisioni (Costruzioni Italia, Costruzioni Emilia, Laterizi & Co, Ambiente e Ferroviario) e due direzioni centrali (Amministrazione e Finanza – Persone, Organizzazione e Comunicazione). È attiva in tutta Italia e ha presenze anche all’estero. Unieco ha ottenuto la qualifica di General Contractor per opere fino a 700 milioni. www.unieco.it.

















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