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Crescono i punti vendita in Emilia-Romagna: +10% in dieci anni

Negozi, supermercati, grande distribuzione specializzata. A dieci anni dalla riforma sul commercio (decreto Bersani) aumentano in Emilia-Romagna un po’ tutte le tipologie distributive, con “punte”, in particolare, per le strutture medio-grandi (da 190 a 262, +37,7%) e grandi (da 118 a 143: + 21,2%), ma con una buona crescita anche degli esercizi di vicinato (oltre 6.200 in più, pari a un +10% circa). Lo dicono gli ultimi dati (al 31/12/2008) rilevati dall’Osservatorio regionale del Commercio.

“C’è una crescita complessiva dei punti vendita – ha sottolineato stamani l’assessore al Commercio della Regione Guido Pasi, presentando le cifre – . E’ importante che si sia mantenuto un equilibrio tra le diverse tipologie distributive: è questo l’obiettivo che ci eravamo posti con la legge regionale 14 del ’99. Accanto a una buona ‘infrastrutturazione’ di supermercati – ha concluso Pasi – , c’è una considerevole presenza di esercizi di vicinato”.

Il numero totale di punti vendita ha superato quota 72.000 (sono 72.272, per l’esattezza), con un aumento di circa il 10% nell’ultimo decennio e di oltre il 19% della superficie complessiva. Una tendenza peraltroconfermata anche nel 2008, che ha visto un +1,54% (ovvero 1.099 esercizi) rispetto all’anno precedente. Se si considera il triennio 2005-2008, la crescita è stata di 1.842 esercizi in più, pari al 2,6%. Va però sottolineato un andamento molto diverso tra i due principali comparti, e cioè alimentare e non: mentre il numero di esercizi che vendono prodotti non alimentari cresce nei dieci anni del 13,7% (1,3% nel 2008 e 2,5% negli ultimi tre anni), con un guadagno di oltre 6.500 esercizi (da 47.939 a 54.493), gli esercizi di alimentari sono stabili: +0,5% nel decennio, ma con un costante recupero dei precedenti dati negativi a partire dal 2004. Nel periodo 2005-2008 l’incremento è stato infatti di 505 esercizi, che significa +2,9%. Se si guarda la composizione, continuano a predominare i negozi più piccoli (fino a 150 metri quadri), che rappresentano tuttora il 91% del totaledell’alimentare (erano il 91,7% dieci anni fa) e l’89,3% del non alimentare (il 91,3% nel 1998).

Per quanto riguarda le medie e grandi strutture, nel 2008 sono complessivamente aumentate a livello regionale, anche se con tassi di crescita differenti. Stabili gli ipermercati (esercizi alimentari con superficie maggiore di 2.500 metri quadri), che risultano essere 45 a fine 2008; stabile rispetto all’anno precedente anche la Grande distribuzione specializzata (esercizi non alimentari con superficie maggiore di 2.500 metri quadri), con 77 unità. I supermercati (esercizi alimentari con superficie di vendita tra 401 e 2.500 metri quadri) sono 742: 27 in più rispetto all’anno precedente (+ 3,78%). Più consistente l’aumento della superficie totale, che supera i 650mila metri quadrati, e pone la dotazione dell’Emilia-Romagna – come densità di supermercati – a un livello più elevato (152,12 metri quadrati per 1000 abitanti) rispetto alla media nazionale (141,35 metri quadri per 1000 abitanti). Il dato regionale è invece inferiore a quello del Veneto (228,43 metri quadri per 1000 abitanti) e della Lombardia (169,86 metri quadri per 1000 abitanti).

Sono 1371 le strutture della Distribuzione non alimentare (con superficie compresa tra 401 e 2.500 metri quadri), che rispetto al 2007 aumentano di 8 unità (+0,59%). Considerando il decennio 1998-2008, emerge uno sviluppo della media e grande dimensione che ha dato impulso alla modernizzazione del settore, ma in modo progressivo e senza brusche accelerazioni. Gli ipermercati sono cresciuti di 12 unità (+ 36,36%), i supermercati (che si confermano come la tipologia dominante nello sviluppo della distribuzione moderna alimentare in Emilia-Romagna) del +34,18% (189 unità). In particolare la superficie dei supermercati è cresciuta di oltre il 50% nei dieci anni, dieci punti percentuali rispetto all’analogo indicatore per gli ipermercati.

Alla rete distributiva in sede fissa si aggiungono i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (la legge di riforma del settore è la regionale 14 del 2003) che in Emilia-Romagna, sempre al 31/12/2008, erano circa 25mila, con una leggera crescita nel numero complessivo dei locali rispetto all’anno precedente (+1%). Per quanto riguarda il commercio su aree pubbliche, in Regione si svolgono 728 mercati; rispetto all’anno precedente sono aumentati di dieci unità (+1,4%). L’evoluzione nel periodo 2001-2008 dimostra un andamento positivo per il settore: i mercati sono passati infatti da 681 a 728 ( +6,9%).

A completare il quadro della distribuzione su aree pubbliche in Emilia-Romagna – oltre ai mercati – ci sono le fiere, rilevate in dettaglio per la quarta volta: si tratta di dati di previsione per il 2010, e non di dati consuntivi come per le altre rilevazioni. Da sottolineare le dimensioni del settore: si tratta infatti di 707 fiere programmate in Regione, 9 in meno (-1,3%) rispetto all’anno precedente, con una durata media di poco superiore ai 3 giorni. Negli ultimi quattro anni le fiere in Emilia-Romagna sono aumentate dell’1,7%, passando da 695 a 707 e sono in aumento anche le giornate di fiera (+3,8%).

















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