Domani si terrà la prima riunione del Comitato Scientifico istituito ad hoc sulla CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla per valutare i risultati pubblicati negli scorsi mesi su primarie riviste scientifiche internazionali ed i percorsi futuri della ricerca sulla CCSVI ed il suo rapporto con la sclerosi multipla.
Nasce in queste settimane la collaborazione tra l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la Fondazione Hilarescere, che ha finanziato e sostenuto gli studi del Prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, con l’intento di seguire gli approfondimenti scientifici su questo tema.
“La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla – afferma il Presidente Prof. Mario Alberto Battaglia – ha deciso di istituire un Comitato Scientifico specifico, che io stesso presiederò, per valutare compiutamente lo stato dell’arte delle ricerche condotte dal Professor Zamboni e dai suoi collaboratori e le ipotesi di ricerca ritenute prioritarie nell’immediato futuro. Per questi obiettivi il prossimo 22 dicembre questo Comitato di esperti si incontrerà con il Prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara e il Dott. Fabrizio Salvi dell’Università di Bologna. Sono stati invitati a partecipare anche esperti delle Associazioni nazionali appartenenti al network della nostra Federazione Internazionale Sclerosi Multipla”.
“La Fondazione – prosegue Battaglia – è disponibile a sostenere ricerche in questo ambito, previa valutazione scientifica da parte del proprio Comitato Scientifico che opera secondo i criteri ampiamente noti ed in linea con quelli adottati a livello internazionale da tutte le istituzioni scientifiche”.
La comunità nazionale ed internazionale della sclerosi multipla in questi mesi ha seguito i risultati pubblicati su riviste scientifiche delle ricerche condotte dal Professor Paolo Zamboni sulla identificazione di una nuova malattia, l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale, CCSVI, sindrome ignota fino ad oggi, ma acclaratasi come malattia vascolare nella Consensus Conference della Unione Internazionale dei chirurghi vascolari (UIP) lo scorso settembre a Montecarlo, nonché sul suo rapporto con la sclerosi multipla, anche dal punto di vista clinico.
Grande attenzione in Italia è stata espressa da parte della Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), l’associazione delle persone con sclerosi multipla, e della sua Fondazione (FISM), principale finanziatore della ricerca scientifica su questa malattia in Italia (www.aism.it) . L’AISM e la FISM operano in stretto contatto con la Federazione Internazionale Sclerosi Multipla e con le altre Associazioni nazionali, in particolare con quelle statunitense e canadese che hanno espresso grande interesse e disponibilità a finanziare, previa valutazione dei propri Comitati Scientifici, studi specifici in questo ambito.
“E’ attraverso un’ampia e sinergica collaborazione a livello internazionale di tutte le Istituzioni ed Associazioni che dobbiamo dare una risposta chiara alle persone con sclerosi multipla” ha sottolineato Battaglia “così come a livello nazionale dobbiamo unire l’impegno nella ricerca. Per questo nasce la collaborazione con la Fondazione Hilarescere e siamo disponibili a confrontarci con le Università e le Regioni, indirizzando le ricerche che saranno ritenute necessarie nelle opportune direzioni e coinvolgendo i Centri clinici specializzati che sono interessati“.
La Fondazione Hilarescere, ha lo scopo di favorire l’attività di ricerca medica e scientifica nel campo delle malattie a eziopatogenesi sconosciuta o mal definita. Ecco perché ha appoggiato subito il progetto di ricerca sviluppato dal Professor Zamboni e dal Dottor Salvi.
“L’avanzamento delle conoscenze umane non sempre rispetta ruoli e percorsi predefiniti. – ricorda il presidente della Fondazione Hilarescere, prof. Fabio Roversi- Monaco – Come nel caso di questa ricerca promossa da Hilarescere, che nasce dall’intento di un chirurgo vascolare di valore internazionale, il Prof. Paolo Zamboni, di capire più in profondità, in un’ottica completamente nuova, un grave problema medico. La rigorosa modalità scientifica con cui il Prof. Zamboni ha proceduto nella ricerca ha portato il Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ad esaminarne i risultati preliminari, ma già solidi, con un interesse tale da costituire e finanziare la Fondazione Hilarescere. La ricerca ha già portato a un significativo risultato che è stato presentato in varie sedi medico scientifiche nel mondo. Con gioia abbiamo accolto l’invito dell’AISM e della sua Fondazione a collaborare per studiare, insieme, le possibili ricadute positive di quanto scoperto. La ricchezza e la varietà dei talenti coinvolti sono votati, come etimologicamente sottolinea il termine hilarescere, a restituire il sorriso ai malati affetti da patologie ancora prive di risposte definitive”.