Partirà da sabato 19 dicembre il nuovo servizio di accoglienza notturna per donne con problemi di dipendenza da stupefacenti, attivato dal Comune di Reggio in collaborazione con l’associazione Papa Giovanni XXIII e l’Ausl di Reggio.
Nella struttura comunale di via Dalmazia “A casa di Ercole”, che offre un analogo servizio per gli uomini, prende il via un progetto di primo aiuto e assistenza a donne in difficoltà costrette ai margini che qui possono trovare, oltre ad un immediato sollievo al loro disagio e un posto dove dormire, anche uno spazio di accoglienza dove elaborare un percorso di cura e di reinserimento sociale.
“Questo servizio risponde a un problema, quello delle tossicodipendenze – ha detto oggi presentando l’iniziativa l’assessore comunale alle Politiche sociali Matteo Sassi – che non deve essere nascosto, ma va al contrario affrontato in maniera seria, senza alimentare paure, creando consapevolezza e servizi adeguati. Questa iniziativa, come già quella rivolta all’utenza maschile, dà infatti un contributo significativo sul fronte della sicurezza, perché è anche con servizi di questo tipo e attraverso il welfare che si fa sicurezza”.
“Erano già diversi anni che pensavamo a questo sevizio – ha detto Matteo Iori, presidente della Papa Giovanni XXIII – poiché la rete di soggetti e operatori che lavorano sul territorio avevano identificato la necessità di rispondere a un bisogno di accoglienza dell’utenza femminile con tossicodipendenze. L’Amministrazione reggiana ha dimostrato di volersene far carico, insieme agli altri soggetti coinvolti nel progetto. Come Papa Giovanni affrontiamo questo impegno, forti delle esperienze nel campo dell’accoglienza maturate con altri destinatari”.
“Il servizio – ha aggiunto Roberto Bosi, responsabile del Sert di Reggio Emilia – è pensato per 5 persone, un numero limitato, ma sufficiente a coprire le esigenze del territorio reggiano. Il valore di progetti come questo risiede nella continuità dell’accoglienza e dell’assistenza diurna e notturna. Gli utenti di questo spazio saranno infatti persone già seguite dal Sert che verranno coinvolte in percorsi di recupero”.
Alla presentazione hanno partecipato anche Maria Lorena Ficarelli, responsabile dell’area sociale dell’Ausl, Donatella Rimoldi, operatrice della Papa Giovanni, e Roberta Pavarini, presidente della Circoscrizione nord est, che ha sottolineato l’importanza della messa in rete delle risorse del territorio.
La marginalità e il disagio causato da dipendenze, storicamente un fenomeno legato al genere maschile, negli ultimi anni si è rivelato un problema riguardante anche il mondo femminile. Per questo Comune, Ausl e comunità Papa Giovanni XXIII hanno deciso di attivarsi e di replicare, per il momento in via sperimentale fino a metà-fine marzo, a seconda dei rigori invernali, il servizio già disponibile per l’utenza maschile. La struttura di via Dalmazia sarà aperta dalle 20 alle 8 del giorno successivo e qui gli utenti potranno trovare un letto, un piccolo ristoro caldo e l’assistenza costante degli operatori. L’accesso non è libero, ma riservato a persone che saranno qui indirizzate dal Sert.
Il servizio è gestito, grazie a una convezione tra i tre soggetti, da operatori della Papa Giovanni XXIII ed è finanziato da Comune di Reggio e Regione Emilia Romagna per un costo complessivo di 34mila euro, di cui 2/3 a carico dell’Amministrazione comunale.