Ubaldo Salomoni (FI-PdL) ha presentato una nuova interrogazione in merito al funzionamento delle unità operative di radioterapia del policlinico Sant’Orsola-Malpighi e dell’ospedale Bellaria di Bologna in ciascuna delle quali risultano attivi tre acceleratori acquistati da due ditte diverse.
Il consigliere fa presente che a seguito di una precedente interrogazione presentata “per verificare i motivi dei continui malfunzionamenti di queste sofisticate apparecchiature” ha appreso informazioni delle quali chiede conto alla Giunta regionale. Dalla documentazione in mio possesso – segnala in consigliere – si evince che entrambi i contratti di ciascuna unità prevedono in caso di chiamata per guasto un tempo di 8 ore (“un’assurdità” – commenta); negli ultimi 6 mesi le ore di sospensione delle attività per interventi tecnici “sono state 99,5 al Bellaria e 244 al Sant’Orsola”, i costi delle attrezzature dell’unità del S.Orsola-Malpighi “risultano maggiori rispetto a quelli dell’unità operativa del Bellaria di circa il 10%”.
“Vista l’evidente disparità di termini di affidabilità delle attrezzature di una struttura rispetto all’altra”, Salomoni vuole pertanto sapere dall’esecutivo regionale quale soggetto o ufficio competente abbia scelto di stipulare l’acquisto con la ditta che ha fornito le attrezzature all’unità operativa del Sant’Orsola-Malpighi e per sapere come giudica l’atteggiamento del direttore generale dello stesso Sant’Orsola-Malpighi il quale – sostiene il consigliere – “nella relazione ammette la scarsa affidabilità del servizio, ma tuttavia non interviene nel tentativo di dare una soluzione al problema”.
L’esponente di fi-pdl sollecita quindi l’esecutivo regionale a proporre l’istituzione di una commissione assembleare d’inchiesta composta da consiglieri regionali di maggioranza e opposizione al fine di confrontarsi “sul quadro preoccupante che emerge dai dati” che gli sono stati forniti.
Secondo Salomoni “è inammissibile che nello stesso settore convivano realtà d’eccellenza e altre al limite dell’inadeguatezza. Questa situazione – conclude – scredita l’intero comparto sanitario e direttamente o indirettamente, arreca gravi danni ai cittadini della nostra regione”.
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