«I deludenti risultati della sanatoria per colf e badanti fanno ritenere che anche nella nostra provincia centinaia, forse migliaia, di persone rischiano di non potersi affrancare da una condizione di sfruttamento, se non addirittura di semischiavitù». Lo afferma Pasquale Coscia, responsabile delle politiche dell’immigrazione per la segreteria provinciale della Cisl, riflettendo sull’esito dell’emersione per colf e badanti. «L’afflusso quotidiano ai nostri uffici di persone straniere che vivono e lavorano a Modena ha confermato l’esigenza di una sanatoria allargata a tutti i settori – osserva Coscia – L’emersione dal lavoro nero, infatti, rappresenta il requisito fondamentale per affermare la legalità, i diritti e doveri di tutti i lavoratori, in particolare degli immigrati». Il sindacalista Cisl ricorda che al 1° gennaio 2009 gli stranieri residenti in provincia di Modena erano 76.281 (+13,3 per cento rispetto al 2008); rappresentano l’11,1 per cento dei quasi 690 mila residenti nella nostra provincia. Nel mercato modenese del lavoro gli immigrati sono il 18,6 per cento del totale dei lavoratori dipendenti, ma in certi settori (v. lavoro domestico e altri) rappresentano oltre il 90 per cento degli addetti.
«Queste cifre – continua Coscia – dimostrano quanto e come i lavoratori immigrati siano una grande risorsa economica e culturale per la nostra provincia. Per questo crediamo che vadano loro riconosciuti i diritti di cittadinanza politici, sociali e lavorativi, compresi il diritto al luogo di culto e alla casa, per citare quanto sta accadendo a Sassuolo e S. Prospero». Sono queste le ragioni che hanno spinto la Cisl a organizzare una grande manifestazione nazionale sull’immigrazione, in programma a Roma sabato prossimo 10 ottobre. Da Modena partiranno due pullman di dirigenti e simpatizzanti Cisl, italiani e stranieri, che andranno a Roma per affermare il diritto alla regolarizzazione di tutti gli immigrati che lavorano e pagano le tasse. «Senza diritti e doveri non ci sono integrazione, lavoro dignitoso e sicurezza. Per questo – dice Coscia – sollecitiamo il governo a riconoscere agli immigrati il diritto all’unità familiare, all’esercizio del voto amministrativo, alla cittadinanza italiana per i nati in Italia. Ai segnali di malessere che provengono dalla società anche modenese dobbiamo rispondere – conclude il segretario Cisl – rafforzando la cultura dell’accoglienza e della solidarietà nella legalità».