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Rapporto Censis, Motti: “Gli immigrati? Sono una risorsa per i Paesi che li ospitano, ma solo se rispettano le regole”

TizianoMotti_parlamento3“Gli immigrati? Sono una risorsa per i Paesi che li ospitano, ma solo se rispettano le regole”. Così l’eurodeputato PPE, Tiziano Motti, commenta i dati emersi dall’ultimo Rapporto “International Migration Outlook” che il Censis realizza ogni anno per l’Ocse e che è stato presentato al Cnel.

“Come ho avuto modo di sostenere la settimana scorsa in aula a Strasburgo (in occasione della discussione su “Immigrazione, ruolo di Frontex e cooperazione tra gli Stati” ndr) – sottolinea l’onorevole Motti – ritengo che l’immigrazione abbia sempre portato vantaggi all’Europa”, se ci si riferisce all’immigrazione regolamentata, integrata e rispettosa delle istituzioni e delle leggi del paese di destinazione. Quando si rende necessario un ricambio sociale e professionale, quando lo scambio culturale arricchisce i popoli, l’immigrazione è fonte preziosa. Le nostre radici giudaico-cristiane ci offrono la visione di carità e accoglienza verso chi soffre”.

“Il rapporto- prosegue Motti – conferma che gli immigrati fanno più figli degli italiani, che in Italia nascono sempre più bambini di origine straniera e che un terzo dei permessi di soggiorno è legato a ricongiungimenti familiari. Tuttavia emerge anche un altro dato, allarmante, ed è quello che sottolinea l’aumento delle discriminazioni nei confronti degli stranieri, anche in Paese come il nostro, l’Italia, che per anni è stato terra di emigranti. Come contrappeso è innegabile che esista un disagio nei cittadini che pagano regolarmente le tasse da generazioni e non sentono adeguatamente tutelato il proprio diritto di usufruire di strutture e servizi alle cui graduatorie partecipano sempre più immigrati in condizioni tali da garantire un più facile accesso ai servizi stessi: si pensi agli asili e alle case popolari”.

“La criminalità – aggiunge l’eurodeputato – si accentua anche o soprattutto grazie all’immigrazione clandestina e i politici calcano la questione in campagna elettorale e nei salotti televisivi, spesso con toni populistici che servono più al picco di ascolto che a rispondere alle esigenze dei cittadini”. In Europa dobbiamo saper difendere i nostri interessi: proporre e votare direttive utili alla soluzione dei problemi comuni, ottenere finanziamenti per ampliare le infrastrutture, per offrire rapidamente soluzioni alla piccola impresa, a chi lavora e trasforma i prodotti agricoli, occuparci della sicurezza dei cittadini”.

“L’interesse di tutti gli Stati europei è morale e diretto, perché stiamo parlando della sicurezza di mezzo miliardo di cittadini che hanno conferito a noi europarlamentari un mandato per essere tutelati con azioni urgenti e concrete, sia nei confronti dei problemi già esistenti sia nei confronti di quelli la cui rapida evoluzione è prevedibile. I diritti dei cittadini non possono essere barattati con l’indifferenza generale degli Stati membri o con solonici ammonimenti della Commissione europea” conclude l’eurodeputato del PPE.
















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