giovedì, 25 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaPd, Bonaccini: "Ripartiamo dal lavoro"





Pd, Bonaccini: “Ripartiamo dal lavoro”

pdLa dichiarazione di Stefano Bonaccini, segretario provinciale del Pd, in occasione dell’inaugurazione della Festa nazionale del Lavoro del Pd di Modena.

«Anche quest’anno, come è ormai tradizione, torna la festa del Partito democratico di Modena. E si conferma un punto fermo nella vita del nostropartito e nella storia della nostra città in un momento particolarmentedifficile per il Paese e per la vostra regione, la nostra provincia.La crisi economica morde anche da noi, il crollo della produzione e l’aumento della disoccupazione ne sono una prova evidente. Ovunque si moltiplicano i gesti di lavoratori che difendono disperatamente il posto di lavoro, come l’operaio della Cnh di Imola che ha deciso di iniziare lo sciopero della fame. Altrochè crisi psicologica, come la dipinge il Presidente del Consiglio. Il lavoro, la vera grande risorsa del nostro Paese, è sotto attacco, la prima vittima di una crisi che ha origine proprio nella sua svalutazione, nella mortificazione di chi produce e nell’esaltazione di chi specula. Ma quando al lavoro si toglie il peso, la dignità e il giusto valore, in quel momento tutta la società rischia di perdere il fondamento, la base solida su cui costruire il futuro. E’ il messaggio che ci ha lasciato in eredità Guido Rossa, di cui quest’anno ricorre il 30° anniversario della morte per mano delle Brigate Rosse. Ma è anche il monito della storia che, se volgiamo lo sguardo al mondo, vent’anni dopo la caduta del muro di Berlino, continua a ricordarci che i regimi che negano i diritti del lavoro e la libertà dei cittadini non hanno futuro.

Per questo, per ridare speranza a un Paese stanco e sfibrato, occorre ripartire dal lavoro; raccogliere e organizzare nel Paese tutte quelle energie – e sono tante – che si rifiutano di assistere passivamente al declino e che attendono di avere una guida, un punto di riferimento certo. E’ questo il compito al quale è chiamato il Partito democratico, è questo l’impegno che ci attende nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Qui, non a caso, siamo ripartiti proprio dal lavoro. Lo stiamo facendo come istituzioni locali (la Regione, le nostre province, i nostri comuni) difendendo le imprese e i posti di lavoro; lo stiamo facendo come partito, organizzando proprio in questa provincia del manifatturiero avanzato, coisuoi distretti, la Festa nazionale del Lavoro. E ringrazio per questo il Pd nazionale e Cesare Damiano che hanno scelto Modena e con noi animeranno in queste settimane di festa il confronto sul lavoro e le vie per uscire dalla crisi. Confrontandoci tra noi, certo, ma anche e soprattutto con i sindacati, le associazioni di categoria, il mondo della cultura e della ricerca, con lo stesso governo. Insomma quell’idea che noi abbiamo della politica che si anima nel dialogo, nel confronto, nel dibattito con la società reale.

Sarà un’occasione preziosa per dare il nostro contributo al dibattitocongressuale e alla discussione già avviata sul futuro del Partito democratico, sulla sua identità e sulla sua organizzazione. Una discussione che parta non dai nomi e cognomi dei candidati, ma dai problemi reali del Paese – primo fra tutti, lo ripeto, quello del lavoro – e dall’urgenza di dare risposta alle richieste dei cittadini. Il congresso non dovrà essere un momento di divisione, ma di sforzo solidale per il bene del partito e del Paese. Sarà utile soltanto se servirà ad attrezzarci per essere oggi nucleo forte dell’opposizione e domani protagonisti di una futura alleanza di governo. E per questo lancio un appello: discutiamo, confrontiamoci, anche aspramente, ma sempre nella prospettiva di unire, mai di dividere. Sono certo che la Festa del Partito democratico che si apre oggi a Modena saprà dare una risposta positiva a questa esigenza particolarmente sentita dai nostri iscritti e dai nostri elettori, che non ne possono più di risse e lacerazioni personali. Discutiamo allora, ma discutiamo di contenuti, di idee, di proposte. Questa, quella modenese, è la festa più lunga e più grande d’Italia. L’espressione di cos’è un partito popolare, radicato, che usa le tecnologie e i mezzi di comunicazione, ma non dimentica che la nostra forza è rappresentata dal rapporto umano, dalla capacità di stare tra le persone, raccogliere i loro problemi, provare a fornire soluzioni. Esattamente il contrario di un partito liquido.

Voglio, ancora una volta, ringraziare chi ha reso possibile il rinnovarsi di questo appuntamento: le migliaia di volontari che, con passione e generosità, dedicano tempo e lavoro all’allestimento e all’organizzazione della Festa. Uomini e donne che animano ogni giorno l’idea di una politica diversa, fatta di passione, disinteresse personale, amore per l’Italia. A tutti loro va il mio saluto sincero e quello del Partito Democratico».
















Ultime notizie