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Le proposte contro l’immigrazione clandestina dell’Eurocandidato Udc Motti

“L’Europa non può più permettersi di stare alla finestra di fronte alle ondate di immigrazione clandestina e al dramma dell’Africa”. Tiziano Motti, candidato alle elezioni europee del 6-7 giugno con l’Udc, lancia una serie di proposte perchè l’Unione si attivi al più presto su questo fronte cruciale per la convivenza civile e i rapporti tra i popoli.

“Mi batterò – ha dichiarato Motti – perchè i pattugliamenti nel Mediterraneo del sud avvengano con gruppi navali interforze, perchè i centri di raccolta degli irregolari siano trasferiti progressivamente sotto la competenza dell’autorità europea con norme eguali per tutti, e i controlli alle frontiere diventino più incisivi, pur nel rispetto degli accordi di Schengen, attivando una banca dati europea degli espulsi.
Non si possono avere tentennamenti di fronte all’immigrazione clandestina, che è controllata e gestita da organizzazioni criminali multinazionali. Queste organizzazioni mirano ad assumere sempre più potere nelle nostre città anche attraverso il controllo sulle comunità di nuovo insediamento, e rappresentano un pericolo di fronte al quale l’Europa deve agire subito”.
L’Italia, Malta, Cipro, la stessa Spagna non possono essere lasciati sole. Una task force per i pattugliamenti e il contrasto alle organizzazioni criminali che operano in Nord Africa, nei Balcani e nell’Est è la prima, necessaria risposta che l’Europa deve saper dare. “Tuttavia questo non basta ancora – aggiunge Tiziano Motti – Da una parte bisogna mobilitare le strutture di intelligence europee con uno specifico coordinamento, e dall’altra intervenire con risorse adeguate per assicurare il diritto di asilo ai rifugiati che ne hanno il diritto”.
Ma non ci si può fermare all’emergenza: “Ogni giorno incontro i cittadini nei mercati, nei quartieri e nelle discoteche dell’ Emilia-Romagna, del Veneto e del Friuli e dovunque sento una preoccupazione ai livelli di guardia per la sicurezza da un lato, e dall’altro per la complessità dei problemi di inserimento dei nuovi arrivati.
Ecco perchè le azioni di polizia e il contrasto agli arrivi clandestini non basteranno: l’Europa deve dare una svolta alle politiche di sostegno all’integrazione e alla formazione dei cittadini immigrati, dalla scuola all’educazione degli adulti, dal rispetto delle nostre regole sino alla difesa delle donne da ogni genere di violenza”.
Infine, ma non per ultimo, accordi europei con i Paesi del Sud del Mediterraneo e una strategia dell’Unione per la lotta alla fame, alla siccità, alle epidemie, per lo sviluppo economico dell’Africa, per riportare la pace nelle zone di guerra e di genocidio. “L’Unione europea deve trovare il coraggio di lanciare un “piano Marshall” per l’Africa – conclude Tiziano Motti – Non una strategia di occupazione economica come quella cinese, al contrario aiutare l’Africa per metterla in condizione di camminare da sola e offrire una prospettiva di lavoro e di vita agli africani, nei loro Paesi.
Solo questa strada sarà col tempo veramente risolutiva per fermare le ondate migratorie e aprire una nuova stagione di sviluppo e di alleanze tra i popoli”.
















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