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Tanti e temi urbanistici nell’ultimo Consiglio comunale di Carpi

Consiglio comunale dedicato prevalentemente all’urbanistica quello di giovedì 16 aprile a Carpi: dell’accordo con i privati che permetterà di costruire la rotonda in via Guastalla abbiamo già trattato nei giorni scorsi; in queste righe diamo conto di una serie di altri provvedimenti approvati dal civico consesso.

E’stata infatti approvata dai rappresentanti dei cittadini (astenuto solo il Pd Fabrizio Borghi) una variante al Piano particolareggiato d’iniziativa privata che riguarda l’area posta tra via Griduzza, via Canalvecchio e la statale Motta. Si tratta di un Piano che riguarda una superficie molto vasta, circa 100mila metri quadrati, convenzionata nel 2008. La modifica richiesta riguardava la tipologia degli edifici che qui si potranno costruire, tra le quali viene inserita anche quella formata da due ville a schiera e un piccolo condominio centrale: tipologia che d’ora in poi l’amministrazione comunale prevede di tenere in considerazione in tutti i futuri Piani, come ampliamento del concetto di casa in linea e comunque sempre con la Commissione per la qualità architettonica a dire l’ultima parola.

Modificato poi (contrario solo Claudio Boccaletti, LtC) il Piano della nuova zona residenziale sorta a Gargallo, a seguito della comunicazione di Aimag di non avere più bisogno dei 12 metri quadrati destinati alla piazzola per la raccolta dei rifiuti urbani prevista dagli strumenti urbanistici e che verranno ceduti ai convenzionanti per circa 3000 euro.

Approvato poi un ulteriore Piano particolareggiato, che riguarda Fossoli (zona Remesina Esterna-Pavese) e che prevede 86 nuovi alloggi in ecoedilizia (più 17 di Erp). Si tratta di un’area di oltre 40mila metri quadrati, il 40% destinato ad area verde pubblica, con pista ciclabile dedicata e da realizzare a cura del convenzionante fino a via Martinelli, e una nuova strada che libererà da ulteriore traffico la stessa via Martinelli. Previsti anche garage distinti dalle residenze e 40-50 posti auto pubblici a servizio della frazione. Il tutto grazie ad una permuta tra appezzamenti di terreno comunali e di proprietà della cooperativa Andria che qui interviene. “I terreni comunali, 2200 mq, interclusi, li abbiamo tentati di vendere già due volte senza successo. In questo modo – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Mirco Arletti – ricaveremo 80 euro al metro quadrato, un valore adeguato per la nuda terra”. Critiche verso questa scelta sono giunte dal capogruppo del PdL Roberto Andreoli, sia per le caratteristiche intrinseche del Piano che per il valore attribuito a questo terreno in permuta.
La delibera è stata poi votata da tutti i gruppi presenti in aula ad eccezione di PdL e LtC.

All’unanimità è poi passato al momento del voto un altro Piano particolareggiato riguardante Fossoli, in particolare via Mar Nero: circa 60 alloggi (più 10 di Edilizia residenziale pubblica) in 13 lotti, 125 posti auto e 230 alberi in tutto, su una superficie di 22680 metri quadrati.

All’unanimità votate dal civico consesso anche due modifiche al Regolamento edilizio, lo schema di bando per la formazione di una graduatoria delle ditte richiedenti e lo schema di convenzione per la cessione del diritto di proprietà di 10 lotti nell’ambito del Piano particolareggiato d’iniziativa pubblica nella zona autotrasportatori di Fossoli, a 153 euro al metro quadrato.

Ampio infine il dibattito sul Piano “3000 case per l’affitto e la prima casa di proprietà”, iniziativa della Regione Emilia Romagna e di cui con la delibera in discussione giovedì sera si avviava l’iter per assegnare i lotti ai soggetti attuatori titolari dei finanziamenti di Bologna. “Solo due dei cinque soggetti che avevano accettato a suo tempo i finanziamenti in conto interessi hanno confermato la possibilità di ottenere aree grazie a questo bando risalente al 2006 – ha spiegato Arletti – Abitcoop, Cmb e Unioncasa hanno infatti rinunciato: restano in lizza solo Cme e la Coop Case Popolari di Bologna, quest’ultima da confermare, e che dovranno entro il 18 settembre iniziare i lavori. Dei 154 alloggi previsti ora si è scesi a 43. I prezzi di queste aree dovrebbero essere di 85 euro al metro quadrato in città, del 20% in meno nelle frazioni”.

Roberto Andreoli (Pdl) ha criticato questa situazione, proprio di fronte al “bisogno stringente di alloggi popolari a Carpi. Si certifica oggi che questo progetto è fallito e non è certo colpa del Patto di Stabilità se dal 2004 il Comune ha consegnato solo 5 unità. L’ente locale dovrebbe rivisitare completamente le sue politiche in questo campo”.

Delusione per questo fallimento è stata espressa da Claudio Boccaletti (LtC) mentre Stefania Gasparini (Pd) ha invece ricordato come non sia colpa del Comune se non si costruiscono case a prezzi bassi, mentre il collega di gruppo Graziano Malaguti ha invitato gli investitori istituzionali (banche, assicurazioni, Fondazioni) a darsi da fare in questo campo, ricordando come l’idea della casa di proprietà per tutti sia insostenibile.

L’assessore Arletti in sede di replica ha ricordato che per costruire case popolari in via Grandi il Comune ha 1,4 milioni già pronti, fondi che a causa del Patto di Stabilità non si possono però usare.
A favore del provvedimento si sono espressi tutti i gruppi presenti in aula, ad eccezione del Popolo della Libertà (contrario) e LtC (astenuto).
















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