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Così a Reggio il randagismo non è un problema

La Provincia di Reggio dimostra che una efficace e corretta gestione del problema randagismo è possibile – applicando correttamente le normative regionali e nazionali – attraverso un stretta collaborazione tra la stessa Provincia, Comuni, Sanità pubblica veterinaria e associazioni di volontariato.

In particolare, nella nostra provincia sono presenti ben 15 strutture piccole e grandi di accoglienza che, unitamente ad un servizio di controllo e cattura su tutto il territorio, garantiscono la sicurezza per i cittadini e per gli animali.

Al 31 dicembre 2008 gli animali complessivamente presenti nelle strutture erano 1.988, sostanzialmente lo stesso numero dell’anno precedente. L’attività dei canili pubblici e convenzionati non si è limitata alla cura sanitaria e alla custodia di questi animali, ma è stata caratterizzata anche da una forte ed efficace politica di nuovi affidi e restituzione degli animali catturati. Nel corso dell’ultimo anno sono infatti entrati nelle principali strutture oltre un migliaio di cani, più o meno lo stesso numero di quelli nel contempo adottati e restituiti. Nel 2008 al canile comunale di Reggio sono infatti stati accolti 278 animali e ne sono stati adottati o restituiti ai legittimi proprietari 269; al canile comprensoriale della Zona ceramiche sono entrati 254 animali e ne sono stati adottati-restituiti ben 251, al rifugio Rocky sono stati registrati 82 ingressi a fronte di 75 adozioni.

“Questi dati evidenziano in modo inequivocabile il grande turn-over della popolazione ospitata nei canili “pubblici” e soprattutto la bontà delle politiche di gestione adottate che prevedono la sistematica sterilizzazione degli animali, volta a contenere la popolazione canina e a favorirne l’adozione – commenta l’assessore provinciale alla Protezione animali, Luciano Gobbi – Le nostre strutture quindi stanno svolgendo appieno la funzione di ricovero cura e gestione di una popolazione canina sotto controllo, che rimane nei limiti fisiologici registrati nell’ultimo quinquennio”.

Grande importanza ha assunto anche l’estensione dell’anagrafe canina: attraverso l’utilizzo dei microchips, al 31 dicembre scorso erano ben 66.916 i cani registrati in tutta la provincia. La microchippatura, come noto, rappresenta in pratica la carta d’identità dell’animale che – se smarrito – può in questo modo essere prontamente riconosciuto attraverso la banca dati regionale e restituito al legittimo proprietario.

“Nel corso del 2008 la Provincia di Reggio si è inoltre prodigata attivando corsi di formazione per gli operatori cinofili dei canili pubblici al fine di migliorare la professionalità e la motivazione del personale addetto alla gestione degli animali – conclude l’assessore Gobbi – Inoltre, grazie anche al contributo di Regione e Ministero, abbiamo finanziato importanti opere di miglioramento strutturale dei canili pubblici di Novellara e di Reggio, mettendo a disposizione una prima quota di risorse per la realizzazione del nuovo canile per la zona montana. Preziosissimo, anche in questore settore, risulta poi l’impegno delle associazioni del volontariato animalista e degli organi di controllo sanitario, la cui azione viene integrare con le politiche degli enti locali anche attraverso due tavoli di lavoro che abbiamo istituito per affrontare le problematiche legate al randagismo ed al benessere animale”.

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