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Frane in Appennino: la preoccupazione di Confesercenti

Non bastava la congiuntura economica negativa. Anche le frane, causate dalle malverse condizioni meteorologiche che stanno caratterizzando l’Appennino Modenese ormai da parecchi giorni, si stanno ripercuotendo negativamente su buona parte del comparto economico-produttivo.

“Dopo diversi anni contrassegnati dalla presenza di poca neve e dal basso flusso turistico – premette Gabriele Soci segretario di Confesercenti Pavullo – l’inversione di tendenza con cui si era aperto l’inverno 2008/2009 ci aveva fatto ben sperare”.
“Invece il maltempo dovuto allo sbalzo delle temperature e alle piogge dei giorni scorsi – ha evidenziato – sta costringendo la comunità montana a dover fare i conti con una situazione particolarmente grave. Le frane e gli smottamenti che hanno isolato in parte paesi e frazioni, impedendo di fatto la circolazione viaria, oltre a minare la vita dei residenti stanno incidendo in maniera negativa anche dal punto di vista economico. Oltre a ciò si aggiunge l’ammaloramento in cui versa l’asfalto di parecchie strade appenniniche che ne minacciano la percorrenza”.

A risentire in particolare dello stato di cose creatosi, il settore turistico-alberghiero, il commercio al dettaglio che espone tanti piccoli esercenti a questo ulteriore disagio e l’indotto produttivo montano. Problemi dovuti alla difficoltà di raggiungere le località colpite, interamente o solo in parte, da parte di normali cittadini o fornitori”.
“Non sappiamo se tutto questo potrebbe paventare di fatto l’arresto dell’economia della montagna. Come Confesercenti – aggiunge – siamo parecchio preoccupati per la situazione createsi, in quanto potrebbe ulteriormente aggravarsi e ricadere negativamente e pesantemente sui ricavi di tante aziende e piccoli esercizi locali. Nell’appoggiare quanto è stato fatto fino ad ora dagli organi e dagli enti preposti auspichiamo che al più presto sia ripristinata la normale viabilità, oltre che la messa in sicurezza dei territori colpiti al fine che l’economia locale ne possa risentire il meno possibile”.
















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