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Caro-prezzi: cosa fanno i comuni modenesi per contenerlo

Mercati contadini, Family card, tariffe agevolate sui servizi e distributori automatici di latte. Sono diverse le iniziative che i Comuni modenesi hanno messo in atto per aiutare le famiglie a far fronte all’aumento del costo della vita ed alla crescente difficoltà nell’affrontare la “quarta settimana”. Il quadro delle azioni contro il caro prezzi emerge da una ricerca promossa dalla Provincia di Modena ed illustrata nel corso dell’incontro della Conferenza Economica e Sociale Provinciale di giovedì 24 luglio.


«Dalle informazioni che abbiamo raccolto – spiega Palma Costi, assessore provinciale agli Interventi economici – emerge il forte impegno degli enti locali per contrastare non solo la tendenza all’aumento dei prezzi dei generi alimentari ma anche per offrire opportunità alle famiglie in difficoltà sul versante delle tariffe energetiche, dell’acqua, dei trasporti e sui servizi sociali. In questo quadro, tuttora estremamente dinamico, stanno avendo successo le forme dirette di vendita tra produttori agricoli e consumatori che consentono di abbattere i costi di intermediazione e di trasporto, valorizzando al tempo stesso i prodotti tipici locali: dai mercati contadini, ai punti vendita e spacci aziendali, ai distributori di latte fresco. Vorrei sottolineare – prosegue Costi – come tutto ciò avviene su una materia, i prezzi, dove gli enti locali non hanno competenza diretta e in un quadro di manovra finanziaria del Governo che prevede forti tagli ai Comuni e riduce gli spazi di autonomia degli stessi».
Tra le iniziative più recenti vi sono i mercati contadini attivi a Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Cavezzo, Mirandola, Pavullo, Serramazzoni e Vignola (vedi comunicato n.981) con il coinvolgimento di quasi 90 operatori. Altri sono in fase di progettazione a Bastiglia, Castelnuovo Rangone, Maranello, Novi, Pievepelago, Sassuolo, Spilamberto e Soliera. A questi si aggiungono circa 300 agricoltori che vendono prodotti al pubblico sul loro terreno, 75 punti vendita diretta di latticini (caseifici e distributori di latte crudo) e 62 spacci di vendita carni e insaccati. Modena e Vignola, inoltre, hanno un mercato all’ingrosso ortofrutticolo aperto al pubblico. I distributori automatici di latte sono 16 a Modena, Bomporto, Castelvetro, Fanano, Fiorano, Formigine, Maranello, Medolla, Sestola, Soliera, Spilamberto e Zocca.
Nell’indagine si rende conto anche delle iniziative che propongono sconti sulle tariffe dell’acqua, gas ed elettricità per le famiglie numerose e le agevolazioni in base alla situazione economica sulla tariffa di igiene ambientale, per chi pratica compostaggio domestico o conferisce rifiuti nelle isole ecologiche.
In molti comuni sono praticate tariffe agevolate per il trasporto pubblico o per contenere i costi dell’affitto, l’accesso ai servizi per famiglie con minori e a Carpi si sta sperimentando il microcredito per soggetti deboli.
A Modena e Maranello è partita la Family card con sconti sui prezzi degli alimentari per le famiglie con almeno tre figli minori. A Carpi, Formigine e Maranello sono partite le Young card che propone facilitazioni riservate ai giovani, mentre a Modena sono state avviate operazioni per il prezzo bloccato del pane con 34 operatori aderenti, per contenere i prezzi di un paniere di prodotti ortofrutticoli di 21 operatori e prezzi ribassati per un paniere di 20 prodotti alimentari che varia ogni 15 giorni con 40 operatori.
«L’impegno della Provincia – conclude l’assessore Palma Costi – sarà quello di continuare a supportare i comuni per consolidare le esperienze in atto e per sostenere ulteriori interventi ove questo sia possibile».

Attivi otto mercati contadini
L’ultimo mercato contadino a nascere sarà quello di Serramazzoni che aprirà domenica 27 luglio in piazza Repubblica. Funzionerà in estate la quarta domenica di ogni mese dalle 8 alle 19 con tre operatori. Si aggiunge ai sette mercati di questo genere nati, tutti quest’anno, in altrettanti comuni modenesi: Carpi (sperimentale fino al 31 luglio), Castelfranco Emilia, Cavezzo, Mirandola (chiude in agosto), Modena, Pavullo e Vignola.
I mercati funzionano sulla base di un regolamento “tipo” realizzato dalla Provincia in collaborazione con Comuni, associazioni agricole e del commercio sulla base del decreto del ministero delle Politiche agricole del 20 novembre 2007. Si tratta di un vero e proprio schema di disciplinare su come svolgere la vendita diretta da parte degli agricoltori.
I prodotti agricoli ammessi alla vendita devono provenire dall’azienda, ubicata nel territorio di riferimento, essere conformi in materia di igiene degli alimenti ed essere etichettati nel rispetto della disciplina in vigore. Gli agricoltori che partecipano al mercato, tra l’altro, hanno l’obbligo di esporre sul banco vendita un cartello ben leggibile recante l’identificazione dell’azienda agricola; comunicare al Comune per ciascuna edizione del mercato, tramite apposite schede, i prezzi praticati limitatamente ai prodotti inseriti in un paniere definito a livello provinciale; osservare le disposizioni del Comune riguardanti gli orari di accesso e sgombro dell’area del mercato; attenersi alle disposizioni per la raccolta differenziata e il conferimento dei rifiuti. Il tutto per garantire al consumatore la provenienza dei prodotti, la trasparenza dei prezzi e la sicurezza degli alimenti.

Latte crudo, attivi 16 distributori
Sono 16 i punti di distribuzione automatici di latte crudo sul territorio provinciale. Con i mercatini contadini rappresentano un altro esempio di filiera corta in grado di contenere i prezzi.
A Modena i punti in cui i consumatori possono trovare il latte fresco direttamente dal produttore sono tre: al Mercato Albinelli, gestito dall’azienda agricola Arnaldo di Campogalliano, a Baggiovara, in via Jacopo da Porto 360/4, il distributore dell’azienda Cavani Giacomo e, a Cittanova, in via Pomposiana 162, quello dell’azienda Montorsi.
In Appennino i punti di distribuzione sono quattro: nel centro di Sestola, in corso Libertà, c’è il distributore gestito da azienda la Fratta di Ugolini di Canevare che gestisce anche quello di Fanano, al caseificio sociale Superchina, via Cà Frati 200. A Zocca i distributori sono due: a Montecorone l’azienda Pirli e Tondi, via Taddeo 333; a Montetortore lo spaccio del caseificio sociale Lame, via Berzo 240, gestito dall’azienda Zanni Bertelli Averardo.
Il latte fresco si trova anche a Medolla, all’azienda Morara di Goldoni e Gallini in via Camurana 2 che ha attivato anche un servizio di distribuzione intinerante; a Solara di Bomporto, all’azienda Maurizio Casumaro, in via Cavezzo-Camposanto 19 che produce latte biologico; a Soliera, in via XXV Aprile 121, con il distributore gestito dall’azienda agricola Baschirotto; a Maranello, in piazza Libertà dove il latte viene fornito dall’azienda agricola Porrini di Castelvetro; a Formigine, al caseificio San Bartolomeo di via Sant’Antonio 24; a Spilamberto, in via Castelnuovo Rangone 100, a cura dell’azienda Cavani Ivano; a Castelvetro, in via Belvedere 14, a cura dell’azienda agricola Fava; alle Salse di Nirano a Spezzano di Fiorano, all’azienda agricola Beastrice Bertoni in via Fiandri 54.

















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