Una forte crescita della produzione lorda vendibile e una ripresa dei redditi aziendali. Sono questi i due risultati più significativi della annata agricola 2007 fotografata dal quindicesimo Rapporto su “Il sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna” frutto della collaborazione tra Regione e Unioncamere e realizzato dall´Istituto di economia agro-alimentare dell´Università Cattolica di Piacenza e dall´Osservatorio agro-industriale della Regione.
Un 2007 decisamente positivo dunque per l’agricoltura emiliano-romagnola che ha visto un aumento della produzione lorda vendibile del 12,9 %, rispetto a una crescita media nazionale del 2,65%, superando i 4 miliardi di euro. In calo invece dell’1,7% le quantità prodotte a causa soprattutto della siccità. Il balzo in avanti conferma i primi segnali di ripresa manifestatisi nel 2006 dopo un biennio 2004-2005 segnato da forti difficoltà ed è da ricondurre in gran parte alla favorevole dinamica dei prezzi all’origine.
Questa dinamica ha avuto conseguenze positive per le aziende agricole, il cui reddito netto – secondo i primi dati ancora provvisori – è salito nonostante l’aumento dei costi energetici e produttivi, di circa il 7% per un valore di circa 20 mila euro per unità lavorativa famigliare. Un risultato decisamente buono, non solo se confrontato al dato medio italiano – che ci consegna una diminuzione del 2% – ma anche a quello europeo che invece indica un aumento del 5,5%.
“Il 2007 è stato un anno straordinario e questi dati ci dicono – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – che la produzione agricola e agroalimentare dell’Emilia-Romagna ha forti potenzialità di crescita. L’aumento del fatturato del 18% registrato tra le imprese che già esportano configura inoltre l’Emilia-Romagna come regione centrale in Europa e nel mondo per il made in Italy, i prodotti tipici e di qualità. Il 2007 ci dice anche che si può tornare a fare reddito in agricoltura. La Regione continuerà ad accompagnare le imprese non solo usando in modo selettivo le ingenti risorse pubbliche a disposizione e coinvolgendo il sistema bancario, ma anche rendendo più produttiva, meno burocratica e dunque più vicina alle aziende l’amministrazione pubblica”.
“Nella complessità dello scenario internazionale – ha detto il vicepresidente di Unioncamere Emilia-Romagna Carlo Alberto Roncarati -, si riaprono interessanti prospettive anche per le agricolture dei paesi industrializzati. Esse però devono saper introdurre forti innovazioni di prodotto, di processi organizzativi e di servizi logistici per esprimere competitività. Di pari passo, le istituzioni sono chiamate ad un corrispondente sforzo per realizzare politiche sempre più efficaci e sinergiche e rendere più favorevole l’ambito in cui si sviluppa l’attività delle imprese. In questo senso va la collaborazione tra Unioncamere e Regione Emilia-Romagna, che ha portato ad alcuni accordi quadro tra cui la convenzione pluriennale per l’esportazione dei prodotti agroalimentari di qualità”.
L’andamento nei diversi settori e gli interventi regionali
L’aumento della produzione lorda vendibile (Plv) si è manifestato nel 2007 sia tra le produzioni vegetali (+ 13,6%) che tra quelle animali (+12%). Va segnalato il vero e proprio record delle produzioni cerealicole (+45%)a fronte di una performance comunque decisamente positiva di tutto il comparto dei seminativi (+21%). Bene anche l’andamento del pomodoro da industria (+21,8%), di patate e ortaggi (+6,9%) delle piante industriali (+9,7%). Stazionario l’andamento delle produzioni frutticole (+0,3%), mentre è cresciutala plv del vino (+16,3%).
Più differenziato l’andamento delle produzioni animali. A fronte di una forte ripresa del comparto avicolo (+39,1%), vanno infatti segnalate le difficoltà per i bovini da carne (-6,8%), gli ovicaprini (-6%) e i suini (-7%). Bene invece la zootecnia da latte (+13,7%) e il Parmigiano-Reggiano, i cui listini nel 2007 hanno guadagnato in media l’11%, con punte del 17% nell’ultima parte dell’anno, mentre le esportazioni sono aumentate del 9,6%.
In crescita nel 2007 anche l’export agroalimentare che ha fatto segnate un + 5,2% (oltre 3,6 miliardi di euro).
Il Rapporto conferma la notevole importanza del credito agrario in Emilia-Romagna che sfiora i 4 miliardi di euro (11,4% del totale nazionale) con un incremento di oltre il 5% rispetto al 2006. Si tratta inoltre per il 61% dei casi di credito a medio-lungo termine, rivolto prevalentemente al sostegno dei processi innovativi delle imprese. L’occupazione nel 2007 ha fatto registrare una flessione di oltre il 6% rispetto all’anno precedente, attestandosi a poco più di 77 mila unità. Un calo che ha interessato essenzialmente i lavoratori autonomi (-10,7%) e che può essere letto come un effetto del ricambio generazionale e della crescita della dimensione media aziendale. Questo spiega anche l’aumento del lavoro dipendente (+3,8%), rappresentato ormai per i tre quarti da immigrati.
Il 2007 è stato il primo anno di applicazione del nuovo Piano regionale di sviluppo rurale che fino al 2013 metterà a disposizione risorse pubbliche per 935 milioni di euro, oltre l’8% in più rispetto alla precedente programmazione. Da qui la forte crescita nel 2008 delle risorse regionali destinate all’agricoltura: +63%, in un contesto di generale diminuzione degli stanziamenti a livello nazionale. Già nel 2007 peraltro, la Regione aveva aumentato del 17% i propri finanziamenti agricoli.