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Bologna: Carta dei principi per il sostegno a distanza

Mercoledì 14 maggio, alle 16, in Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio, sarà firmata la Carta dei principi per il sostegno a distanza, alla presenza della vicesindaco Adriana Scaramuzzino e dell’assessore provinciale Giuliano Barigazzi. La firma della carta dei principi è finalizzata all’inserimento delle organizzazioni che attuano progetti di sostegno a distanza nella Guida cartacea provinciale che sarà a breve approntata per poi essere divulgata.


Dopo una breve presentazione da parte della vicesindaco Scaramuzzino e dell’assessore Barigazzi, saranno chiamate a firmare le organizzazioni che potranno illustrare i loro progetti.
Le organizzazioni che sottoscrivono la Carta, operando nel rispetto delle norme dello Stato italiano e dei principi contenuti nei seguenti documenti: Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, 1948; Convenzione
Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, 1989; Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, 1973, 1999; Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne, 1993; Legge italiana contro la prostituzione minorile, 1998; si impegnano a:
1 – PROMUOVERE il sostegno a distanza quale gesto di libera e solidale condivisione con chi è nel bisogno.
2 – SVILUPPARE l’informazione e la formazione multiculturale. Le organizzazioni, con un’azione concreta di politica sociale, danno voce a minori, adulti, famiglie e comunità costretti a vivere in situazioni difficili e, nell’avvicinare culture e società diverse, ne promuovono l’interscambio e il rispetto reciproco, valorizzando la persona nella sua
dignità dentro ogni contesto e cultura.
3 – CARATTERIZZARE questo gesto solidale rispetto alle altre forme di solidarietà basate sulla raccolta fondi occasionale o per emergenze. Le organizzazioni metteranno in evidenza nei loro progetti la continuità dell’impegno del sostegno a distanza che acquista un duplice valore: educa il sostenitore alla consapevolezza dei disagi e della povertà in cui versano milioni di persone e garantisce al contempo un finanziamento stabile per l’attuazione del progetto.
4 – RENDERE CONSAPEVOLE il sostenitore dell’importanza del suo aiuto economico costante nel tempo, anche se il sostenitore può recedere dall’impegno preso; in questo caso, le organizzazioni si impegnano a
ricercare in tempi brevi chi lo sostituisca e, nel frattempo, a utilizzare tutti i propri strumenti per garantire il proseguimento dei progetto.
5 – METTERE A DISPOSIZIONE presso la propria sede il bilancio o il rendiconto annuale e renderlo pubblico secondo le norme previste. Ciascuna organizzazione si rifà alle normative vigenti in merito alla propria configurazione giuridica: al proprio Statuto, alle leggi relative all’Albo regionale del volontariato, alle disposizioni in merito agli enti del Terzo Settore “non profit ” ONLUS e alle ONG, alla Carta della Donazione e alle
normative proprie per gli enti ecclesiastici.
6 – COMUNICARE al sostenitore l’effettiva somma destinata al beneficiario del sostegno a distanza e quella trattenuta dall’organizzazione al beneficiario del sostegno a distanza e quella trattenuta dall’organizzazione per le spese di gestione, come garanzia sul corretto
utilizzo dei fondi e informazione sulle modalità di intervento.
7 – VALUTARE con accortezza le richieste di aiuto ricevute e ad avviare un progetto solo là dove esista l’esplicito consenso della comunità
interessata. Le organizzazioni garantiranno che i loro operatori o delegati agiscano con il consenso della popolazione locale.
8 – AGIRE Iin modo che il sostegno a distanza sia strumento di promozione all’autosviluppo del beneficiario, della sua famiglia laddove esista e
della sua comunità. Per evitare che questo aiuto economico diventi una forma di assistenzialismo, nei paesi in cui interverranno, le organizzazioni coinvolgeranno le comunità nella realizzazione e nella
gestione dei progetti con un accompagnamento stabile alle persone,
complementare e non sostitutivo.
9 – VERIFICARE con attenzione l’affidabilità e il lavoro di eventuali partner esteri e ad adoperarsi per garantire il buon esito del progetto
anche in caso di loro inadempienze. Le organizzazioni si impegnano a comunicare al sostenitore da chi è curata in loco la realizzazione del progetto e a valutare l’affidabilità e l’efficienza dei referenti locali o
dei propri collaboratori impegnati nell’attuazione degli interventi di sostegno.
10 – CONFRONTARSI con le altre organizzazioni che operano con le stesse finalità nel perseguimento degli obiettivi di solidarietà e pace, rispettandone le diversità. Le organizzazioni si rendono disponibili a forme di collaborazione tra loro, soprattutto nelle medesime aree geografiche e negli stessi settori di intervento.
11 – RISPETTARE la Carta dei principi per il sostegno a distanza. Le organizzazioni valuteranno l’opportunità di accettare la collaborazione e i finanziamenti di enti e istituzioni pubblici o privati secondo i principi
richiamati in questa Carta.
















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