Il giudice del Tribunale civile di Reggio Emilia ha respinto il ricorso presentato dal “Comitato Cittadini Santa Croce-comitato di difesa della salute pubblica”, rappresentato in giudizio dall’avvocato Andrea Soncini, contro la decisione dell’Amministrazione comunale di non svolgere il referendum sulla raccolta differenziata Porta a porta.
Il ricorso, presentato nel dicembre 2007, è stato discusso nei giorni scorsi davanti al giudice Annamaria Casadonte, che oggi ha sciolto la riserva e ha accolto le tesi dell’Avvocatura comunale, rappresentata dall’avvocato Santo Gnoni.
All’Amministrazione comunale era stato addebitato dai ricorrenti di negare ai cittadini il diritto e la libertà di espressione. Il giudice è stato di diverso avviso.
Con un provvedimento depositato in data odierna lo stesso giudice ha infatti respinto il ricorso non ritenendo esistente il presupposto di fumus boni juris (l’assenza del buon diritto del ricorrente). Secondo il giudice, il sindaco di Reggio ha quindi esercitato legittimamente il proprio potere, quando ha deciso di non proseguire l’iter per lo svolgimento del referendum.
Il giudice ha inoltre affrontato il tema del presunto periculum in mora (il pericolo di un presunto danno che merita una tutela immediata, altrimenti viene perduto per sempre) e lo ha escluso. I ricorrenti, quindi, non hanno subito nessun danno o pregiudizio dalla decisione sindacale.
Il giudice nella motivazione ha ritenuto che, in questo caso, “nessun pregiudizio, non ripristinabile all’esito del giudizio di merito, sia stato dimostrato nei confronti del diritto di manifestare il proprio punto di vista non vincolante sulla materia della raccolta differenziata Porta a porta”.
Si ricorda che l’Amministrazione comunale aveva deciso di non procedere nelle operazioni referendarie sul Porta a porta, a seguito della fine della sperimentazione alla settima Circoscrizione e in presenza di un nuovo progetto di Raccolta differenziata dei rifiuti.