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Osservatorio sugli Spin Off della ricerca dell’Emilia-Romagna

83 nuove imprese nate dalla ricerca pubblica tra il 1997 e il 2007, con un fatturato complessivo di circa 17 milioni di euro, 145 persone assunte a tempo indeterminato e 265 collaboratori, 18 brevetti registrati, 309 prodotti immessi sul mercato e 300 nuovi servizi offerti.

Sono alcuni dei dati contenuti nel primo rapporto annuale dell’Osservatorio sugli Spin Off della ricerca dell’Emilia-Romagna (OSiRidE), un progetto nato nel 2006 e curato dal Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e da Aster. L’obiettivo dell’Osservatorio è la raccolta sistematica di dati longitudinali relativi alle imprese di nuova creazione nei settori ad alta tecnologia della regione Il cuore dell’Osservatorio è costituito da un database degli spin off derivanti dalla ricerca pubblica – quelli cioè che annoverano tra i soci di capitali l’Università o gli Enti di Ricerca Pubblici, e tra i soci fondatori loro ricercatori o collaboratori – in continuo aggiornamento e rappresenta uno strumento informativo rivolto agli attori istituzionali e ai soggetti interessati alla creazione di impresa.

Il censimento coinvolge le aziende ad alta tecnologia in campo farmaceutico, aerospaziale, degli strumenti medicali, di precisione e ottici, degli apparati radio televisivi e di comunicazione, delle tecnologie dell’informazione, dei computer e software, dei calcolatori e macchine per calcolo, delle macchine e apparati elettrici.
Delle 83 imprese censite dall’Osservatorio, 70 sono di derivazione universitaria e 13 legate agli Enti di Ricerca Pubblici del territorio regionale, CNR, ENEA, INFM. Concentrate prevalentemente nel capoluogo – 38 con sede a Bologna, 15 a Ferrara, 11 a Modena, 10 a Parma, 3 a Ravenna, 3 a Reggio Emilia, 2 a Forlì-Cesena, 1 a Piacenza – sono cresciute prevalentemente negli anni tra il 2000 e il 2005, di pari passo all’aumento degli investimenti istituzionali nei meccanismi di supporto finanziario e infrastrutturale.
61 spin-off hanno infatti ricevuto finanziamenti pubblici – regionali, nazionali o europei – pari a circa 175 mila euro, per un valore complessivo di 10.696.100 euro. 17 imprese hanno fatto ricorso a mutui bancari per 1.730.000 euro e 5 hanno usufruito di finanziamenti privati per circa 1.700.000 euro. 48 imprese sono correntemente “incubate”: 6 presso un ente di ricerca pubblico, 26 presso un dipartimento universitario e 16 presso incubatori d’impresa. 6 sono le imprese disincubate.
Con una media di due dipendenti e tre collaboratori con varie tipologie contrattuali, le nuove imprese a fine del 2006 impiegavano circa 410 persone.

Le 83 start up pubbliche hanno generato a termine del 2006 un fatturato pari a 16.964.154 milioni di euro. Nel dettaglio, l’80% dei ricavi è riconducibile ad un mercato regionale (circa il 47%) e nazionale (39%) e il restante 14% a una clientela internazionale, distribuita a metà tra l’Europa e il resto del mondo.
Complessivamente, nel periodo tra il 1997 e il 2007 sono stati 309 i prodotti immessi sul mercato e circa 300 i nuovi servizi offerti, con la previsione di introdurre nel 2008 ulteriori 123 prodotti e 46 nuovi servizi, oltre a 111 prodotti incrementali, cioè nuove versioni di prodotti già presentati dall’azienda. Inoltre, sono state sviluppate 91 innovazioni di processo, mentre 24 sono quelle alle quali si lavora per il 2008. Coerentemente con l’alto tasso di innovazione, gli spin off hanno presentato 78 domande di brevetti. Di questi, 18 sono già stati assegnati e registrati, 17 depositati in Italia, 11 in Europa (European Patent Office) e 2 negli Stati Uniti (United States Patent Office). Numerose infine le collaborazioni avviate dalle start up: 241 quelle tecnologiche, 207 quelle commerciali.

“Quelli dell’Osservatorio sono i primi dati attendibili sul fenomeno spin-off della ricerca pubblica in Emilia-Romagna – ha commentato Rosa Grimaldi, professore associato presso il dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e responsabile del progetto – L’accuratezza metodologica del censimento ne garantisce l’affidabilità e consente alle istituzioni di disegnare e sviluppare meccanismi di supporto all’impresa efficaci e mirati”.
“I risultati dell’Osservatorio sono anche il frutto di un impegno che ormai da diversi anni la Regione Emilia-Romagna e le Università ed Enti di Ricerca Pubblici hanno dedicato alle politiche a favore della creazione di impresa, a partire dalle iniziative a favore delle imprese hi-tech quali il Progetto Spinner, I Tech Off e il PRRIITT – Programma Regionale per la Ricerca Industriale l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico”, ha aggiunto Paolo Bonaretti, direttore di Aster.
Le informazioni raccolte da OSiRidE e il primo rapporto annuale saranno presentati per la prima volta a Bologna il prossimo 13 marzo (Villa Guastavillani, ore 14.00), durante la tavola rotonda dal titolo “I meccanismi organizzativi a supporto della creazione di spin off della ricerca pubblica”. Parteciperanno al dibattito Maurizio Sobrero, Alessandro Grandi, Rosa Grimaldi e Riccardo Fini del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna, Massimo Colombo del Dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, Mats Magnusson del Dipartimento di Innovation, Engineering and Management dell’Università di Chalmers in Svezia, Marco Baccanti del Parco scientifico biomedico San Raffaele di Roma, Gianni Lorenzoni di Pni Cube, Associazione degli incubatori universitari, Donata Folesani di Aster e Consorzio Spinner, Luca Rossi di Confindustria Emilia-Romagna e Andrea Di Anselmo di META Group.
Per commentare le principali evidenze che emergono da OSiRidE ogni anno verrà pubblicato un Rapporto Annuale, che comincia con questa edizione del 2008, frutto di un lavoro preparatorio che dura da oltre due anni.

Il primo report è consultabile interamente su Iris. Attraverso lo stesso indirizzo è possibile accedere alle informazioni su OSiRidE e l’anagrafica di base delle imprese censite.

A Modena 11 le imprese nate dalla ricerca
Sono 11 le start up nate grazie alla ricerca pubblica a Modena nell’ultimo decennio, aziende in cui l’Università e gli Enti di Ricerca Pubblici sono presenti nel capitale sociale e-o tra i soci fondatori con propri addetti. A rivelarlo è il primo rapporto annuale dell’Osservatorio sugli Spin Off della ricerca dell’Emilia-Romagna (OSiRidE), un progetto nato nel 2006 e curato dal Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e da Aster per raccogliere in modo sistematico i dati relativi alle imprese di nuova creazione nei settori ad alta tecnologia della regione. Il cuore dell’Osservatorio è costituito da un database degli spin off derivanti dalla ricerca pubblica in continuo aggiornamento e rappresenta uno strumento informativo rivolto agli attori istituzionali e ai soggetti interessati alla creazione di impresa.

















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