Arriva il concime fai da te prodotto in terrazzo o in giardino con gli avanzi della tavola. E’ quanto è emerso al Forum della Coldiretti sui rifiuti nel corso del quale è stato evidenziato che crescono le famiglie impegnate a recuperare gli scarti alimentari che finiscono nella pattumiera e che ammontano ad un valore di 561 euro, pari al 10 per cento della spesa totale.
Quasi un terzo dei rifiuti urbani – sottolinea la Coldiretti – puo’ essere restituito al suolo per migliorare la fertilità dei terreni agricoli e la crescita delle piante. In pratica ogni italiano produce quasi 300 grammi di rifiuti organici la cui raccolta differenziata consente di evitare i problemi ambientali determinati dall’abbandono in discarica.
In Italia la produzione di rifiuti urbani – sottolinea la Coldiretti – è pari a 32,5 milioni di tonnellate per una media di 550 chili per abitante, mentre la raccolta differenziata della frazione umida organica (umido + verde) è stata di 2,7 milioni di tonnellate (+11,4 per cento).
La trasformazione dei rifiuti organici in fertilizzanti può avvenire attraverso impianti di compostaggio dai quali sono usciti in Italia circa 1,4 milioni di tonnellate di compost di qualità da distribuire ai terreni. Una quantità che potrebbe triplicare con una maggiore attenzione alla verso la raccolta differenziata che, seppur in aumento, si è fermata al 25,6 per cento.
Oggi – riferisce la Coldiretti – è anche possibile produrre compost direttamente sul balcone di casa propria. Basta utilizzare una compostiera, una sorta di scatola grande all’incirca come un piccolo bidone, facilmente reperibile nei negozi specializzati. La frazione umida dell’immondizia prodotta in casa viene inserita all’interno, meglio se alternando gli avanzi di cibo e gli scarti vegetali a rifiuti secchi rami e foglie. All’interno della compostiera si sviluppa una reazione per la quale i rifiuti inseriti si trasformano in compost, che può subito essere utilizzato spargendolo sui vasi o mescolandolo alla terra.
La produzione e l’utilizzo di compost in agricoltura derivante da rifiuti organici – rileva la Coldiretti – sono importanti per sopperire alla crescente carenza di sostanza organica di cui è carente quasi il 50 per cento dei terreni italiani, oltre che per conservare la fertilità dei terreni agrari e preservare gli equilibri ambientali.
Soprattutto dopo gli episodi di criminalità con lo smaltimento nei suoli agricoli di sostanze tossiche che si sono verificati anche recentemente, occorre però – avverte la Coldiretti – vigilare sulla correttezza delle operazioni e sugli impianti di compostaggio. Le condizioni per la diffusione del compost in agricoltura – conclude la Coldiretti – sono l’introduzione del sistema di rintracciabilità; l’indicazione in etichetta delle matrici utilizzate e dello stabilimento di provenienza; maggiori informazioni agronomiche in etichetta (in riferimento alle tipologie di impiego); l’introduzione di un marchio legato al sistema produttivo; la diffusione del sistema di certificazione di prodotto.