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Conto anch’io: basta con ‘l’aria fritta’, i cittadini vogliono sicurezza

Sassuolo vive un momento di grande tensione perché è una città con altissimo numero di stranieri, buona parte dei quali persone per bene, ma c’è una frangia criminale che viene dall’estero e che si somma alle organizzazioni criminali presenti da tempo sul territorio.
Dai traffici e dalle gestioni degli affari illeciti che possono esserci in città come questa emerge una miscela esplosiva che può creare ed ha creato delle situazioni delicate, da affrontare con serenità-serieta’-professionalita’, ma anche con molta e forte determinazione-decisone.


Sollecitiamo, dunque a gran voce un nuovo piano per la sicurezza a Sassuolo perche’ rispetto a questa situazione di paura lo Stato e questi politici devono dare segnali chiari e forti. Piu’ volte e da piu’ parti e’ stato chiesto una risposta concreta alla delinquenza. Chiediamo di non sottovalutare la situazione e di prevedere un piano sicurezza per Sassuolo efficace e risolutivo. Obiettivo di ogni progetto di sicurezza “serio” dovrebbe essere quello di realizzare la massima prevenzione possibile a minori costi economici e sociali nel rispetto dei diritti della persona. Un piano che riveda tutte le forze in campo per la sorveglianza di quartieri-aree a rischio. Di certo se vogliamo che imprenditori, commercianti e cittadini possano finalmente liberarsi dal peso della delinquenza, dobbiamo assicurare a chi è onesto la massima sicurezza e protezione.
Serve una straordinaria e forte presenza dello stato, delle istituzioni, della coscienza popolare, perché oggi i sassolesi sono in preda ad una grande paura che bisogna vincere; da soli forse non ce la fanno più; istituzioni e governo hanno il dovere di fare tutto il possibile per eliminare questa paura.
Paura, cui siamo costretti a vivere quotidianamente per le strade, dentro le nostre piazze e dentro le nostre case, perche’ nessuno si occupa della nostra sicurezza a cominciare dall’impunita’ che godono i clandestini.
Vogliamo ancora far finta che lo Stato funzioni correttamente attraverso le sue carenti istituzioni ordinarie; vogliamo più sicurezza e legalità nella nostra città e vogliamo dire basta alle fumosità del politichese.
E’ da troppo tempo che la politica risponde all’emergenza della criminalita’ con la sua arma più congeniale: l’aria fritta. Guai ad abbassare la guardia, urge una lotta senza quartiere, bisogna aggredire i patrimoni dei delinquenti, si impone una svolta, ovviamente all’insegna della tolleranza zero. Ora, se non è troppo disturbo, sarebbe il caso che la classe politica ci mostrasse qualcosa di concreto, di visibile, di tangibile perche’ le forze dell’ordine sono probabilmente ormai abbandonate a se stesse, da questii soggetti incapaci, da una certa magistratura politicizzata che forse cerca soltanto di apparire in televisione piuttosto che fare il proprio dovere.
La sicurezza dovrebbe essere una questione centrale per i nostri politici!!

Non è possibile risolvere il problema dal punto di vista sociologico, come si sta cercando di fare ultimamente, inventando comunità, incontri, sussidi-contributi e carezze per i criminali. Le vittime non sono i criminali ma sono i cittadini e le politiche rieducative, di tolleranza e di solidarietà non funzionano. Occorre il carcere duro e il poco rispetto verso questi criminali che inquinano la nostra società. C’é bisogno della politica “tolleranza zero”.
“Tolleranza zero” non è uno slogan e/o spot pubblicitario ma è un’idea di fronteggiare la criminalità non tollerando neanche la più piccola deroga alle regole. Cioè partire dal piccolo teppistello che rompe una finestra per restaurare un clima di convivenza sociale.
Se vogliamo veramente sconfiggere la delinquenza, non dobbiamo certamente conviverci, ma colpirla continuamente nei suoi punti deboli.
Auspichiamo di vedere a breve dei provvedimenti che possono dare dei segnali indispensabili finalizzati a far riavvicinare i cittadini “perbene” alle istituzioni e alla politica e per dare, finalmente, il segno che lo stato difende e protegge l’onestà ed il vivere civile.

(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)

















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