Il caso limite è avvenuto ieri pomeriggio in via Zamboni, nel cuore della zona universitaria, già teatro di aggressioni e parapiglia tra forze dell’ordine e ‘punkabestia’. Ad azzannare un agente della Polizia Municipale è stato il proprietario di un cane, un trentenne di origine sarda.
Verso le 18.30, vigili urbani e carabinieri erano impegnati in un servizio antidroga e hanno deciso di controllare un giovane clochard che si sospettava essere uno spacciatore.
Il suo cane era tranquillo, mentre l’uomo si è divincolato al punto da mordere a una mano un vigile del Reparto sicurezza, in borghese, che lo stava per perquisire. L’agente non ha riportato una ferita seria, e non si è fatto nemmeno medicare. Ma i sospetti sul punkabestia sono stati confermati: addosso nascondeva 0,7 grammi di hascisc, che gli sono costati l ‘arresto per detenzione di stupefacenti, oltre all’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Oggi, al processo in direttissima, è stato condannato a 6 mesi, con sospensione della pena.
L’episodio è stato reso noto dal Sulpm di Bologna (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale) che ha annunciato l’intenzione di attuare una linea dura se, in vista dell’entrata in vigore dell’ordinanza per il sequestro dei cani aggressivi (il prossimo 7 marzo), non sarà modificato il regolamento di Polizia Municipale.
Il sindacato chiede che agli agenti vengano dati in dotazione lo spray antiaggressione e il bastone distanziatore, per non essere costretti ad affrontare questi animali ”a mani nude”.
Se il Consiglio comunale non farà in tempo a cambiare il regolamento, un’alternativa temporanea potrebbe essere la presenza di operatori del Canile Municipale, in affiancamento ai vigili per gli interventi di questo tipo.