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Immigrazione a Sassuolo, Cgil: puntare su integrazione non su contrapposizione

A Sassuolo qualsiasi episodio di natura accidentale o di matrice dolosa collegabile ai cittadini immigrati, per alcune forze politiche, rappresenta ormai da tempo una buona occasione per fomentare un clima di
discriminazione verso i nuovi cittadini che vivono e lavorano nel Distretto.


La Cgil prenderĂ  sempre le distanze da tutte quelle affermazioni che denigrano, discriminano le persone per la loro origine o il colore della
pelle.
Siamo sorpresi (ma veramente non piĂ¹ di tanto!) quando alcune forze di centro destra, ad esempio, prendono posizione solo sugli episodi che, in qualche modo, possono essere ricondotti ai cittadini migranti. La cosa peggiore è che si fa ciĂ² sistematicamente, e solo ed esclusivamente, per captare un consenso, forse per qualche misero voto, legato all’intolleranza, al razzismo e mai a ragioni obiettive.
Queste forze politiche hanno scelto una linea di basso profilo che le collocano fuori dall’attenzione dei cittadini, in quanto chi vive a
Sassuolo si aspetta e vuole contributi per superare i problemi e non per crearli.
Ad esempio, è molto facile dire abbattiamo le case a Braida senza assumersi nessuna responsabilità di come rispondere a tutte quelle persone e famiglie a cui togli la casa (in proprietà o in affitto) e le metti per strada.
Una politica seria, attenta, richiederebbe la capacitĂ  di assumersi la responsabilitĂ  di offrire una soluzione degna di un territorio avanzato
come è quello di Sassuolo cioè avere una risposta preventiva e di qualità per tutte le famiglie che abitano in quelle case.
Per fare un altro esempio, il Comune di Fiorano prima di liberare gli appartamenti di via Poliziano costruisce una nuova palazzina dove andranno
tutte le famiglie che attualmente abitano quegli appartamenti che successivamente saranno abbattuti.
A Sassuolo, anziché criticare o creare un comitato contro ogni iniziativa pubblica che va in questa direzione, è possibile convenire tutti insieme
che, prima di abbattere, bisogna trovare risposte adeguate a tutte le famiglie e persone che occupano attualmente quegli appartamenti. La Cgil
non vede altra via d’uscita.
Certo che, se qualcuna di queste forze politiche pensa che gli immigrati sono meno intelligenti in quanto capiscono meno dei cani e dei somari, è
veramente improbabile che abbiano proposte e idee per contribuire a rafforzare lo sviluppo di questo territorio.
Cosa pensano dell’integrazione? Cosa pensano, ad esempio, della necessitĂ  delle imprese che per produrre hanno fatto ricorso in questi anni al lavoro e alle professionalitĂ  di migliaia di nuovi cittadini?
Francamente non vediamo come, queste forze politiche, possano avere una idea di sviluppo reale e qualitativo del nostro territorio se non riescono a capire l’importanza e il valore dei quasi 5.000 migranti che vivono, lavorano e studiano nel comune di Sassuolo.
Per la Cgil si dovrebbe garantire a queste persone il diritto di voto per partecipare alla vita politica e sociale, e non attaccare la Consulta (come tutti i giorni purtroppo ci capita di leggere) che altro non è che uno strumento per ridurre i conflitti, cercare soluzioni ai problemi, avvicinare e responsabilizzare le persone alla vita civica.
La Cgil non condivide ed è contro quella politica basata sulla discriminazione, che criminalizza i migranti, che non perde occasione per mettere in contrapposizione le persone che vivono e lavorano in questo distretto e produce effetti devastanti per le ripercussioni sociali, perché
incentiva la violenza, allontana anziché avvicinare.
Tutto questo sta portando Sassuolo al centro della cronaca nazionale non per gli aspetti positivi del distretto, ma per episodi effimeri con un enorme danno di immagine e di valore per tutti i cittadini.
La Cgil prende le distanze da queste posizioni che sono le sole e uniche che buttano benzina sul fuoco e che demoliscono anziché costruire!

(Rocco Corvaglia, coordinatore Cgil Sassuolo)
















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