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Reggio Emilia: la mostra ‘Itinerari dell’immaginario’

L’ingegno e lo straordinario talento di Otello Sarzi, artista del teatro di animazione, creatore di burattini e spettacoli memorabili a Reggio Emilia per quasi 50 anni, saranno ammirabili da domani al 27 gennaio 2008 a palazzo Casotti, nella mostra Itinerari dell’immaginario. La mostra è allestita dalla Fondazione Famiglia Sarzi con la collaborazione dell’assessorato Città storica del Comune di Reggio, che la ospita nella sede espositiva di piazza Casotti 1.


L’esposizione, che raccoglie un centinaio di burattini, fotografie e video di spettacoli allestiti dalla compagnia Sarzi, è stata presentata oggi in anteprima alla stampa dall’assessore alla Città storica del Comune Mimmo Spadoni; da Mauro Sarzi, figlio di Otello e a sua volta artista del teatro d’animazione; dal presidente della Fondazione famiglia Sarzi Stefano Morselli e da Mariano Dolci, presidente del Comitato scientifico della Fodazione Sarzi.

“La mostra – ha detto l’assessore Spadoni – è un’opportunità per sottolineare e riproporre al pubblico di ogni età la grandezza e l’importanza della vicenda artistica di Otello Sarzi. E’ uno stimolo forte per la fantasia e l’immaginario, doni che l’uomo dovrebbe poter alimentare costantemente. Questa mostra ci aiuta anche a rileggere gli spazi della città, come questo in cui è allestita e che si apre al pubblico con un’offerta di grande valore artistico per le festività del Natale e di fine anno. Invitati principali sono i bambini, ma non sembra proprio possano esservi limiti di età… ”.
Mauro Sarzi ha ricordato l’esperienza e l’attività internazionale del padre e sua, non solo sul piano artistico, ma anche su quello pedagogico e clinico-medico, dove il teatro d’animazione diviene strumento terapeutico ad esempio per il risveglio dal coma. “In ambito clinico – ha detto – sto lavorando in vari Paesi, presto anche a Reggio”. E riguardo ai bambini, “essi hanno un’immagine molto alta dei burattini, sta a noi non tradire le aspettative, ma anzi accrescerle”.
“I giovani – ha concluso Mauro Sarzi – hanno bisogno di vivere l’arte per crescere, dell’arte per raccontare la loro vita. Le arti devono essere percorsi di vita: se fosse sempre così, avremmo giovani meno esasperati e maleducati”.
Dolci e Morselli hanno ricordato alcuni dei passaggi storici della vita e dell’arte di Otello Sarzi, da quando la famiglia era ospitata durante la guerra nella casa dei Cervi a Gattatico, il teatro dei burattini come strumento pedagogico e appunto il legame con Gianni Rodari.

Filo conduttore della mostra è l’importanza storico-artistica della collezione dei burattini e lo sviluppo che il lavoro di Otello Sarzi ebbe sul versante teatrale e pedagogico nel panorama non solo locale. Si racconta l’esperienza del “Laboratorio di animazione teatrale” (attualmente dedicato a Gianni Rodari) affidato allo stesso Mariano Dolci. Insieme alle educatrici, ai genitori e ai bambini, il Laboratorio iniziò una sperimentazione trasferendo alcuni elementi del teatro di figura, quali semplici tecniche di costruzione e di animazione, dal mondo dello spettacolo a quello dell’educazione. Il lavoro del Laboratorio ebbe poi ulteriore impulso dal corso tenuto da Gianni Rodari a Reggio Emilia sulla “Fantastica” nel marzo del 1972, grazie al quale aumentò la consapevolezza dell’importanza di introdurre gli strumenti e i linguaggi del teatro di animazione nelle istituzioni.
In mostra anche fotografie di Vasco Ascolini, Alfonso Zirpoli, Ivano Bolondi, Nadia Verocchi, Claudio Salsi; in visione un video di Philippe Chabert; bozzetti originali di Nani Tedeschi, Lele Luzzati e Gabriele Amadori. La ricerca storica e iconografica è di Cesare Cattani.

Giorni e orari di apertura:
– da martedì a venerdì, dalle 16 alle 19
– sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19
– chiuso il lunedì e il giorno di Natale
– lunedì 24 dicembre, apertura per la Vigilia di Natale dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito.

Sono possibili visite guidate e percorsi didattici per le scuole su prenotazione. Durante le mattine dei giorni feriali, al di fuori delle aperture ordinarie, la mostra sarà accessibile ai gruppi e alle scolaresche su prenotazione. Info: fax 0522 533315, o e-mail.

















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