La Fondazione Alberto Pio è stata al centro del dibattito durante la seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 novembre, con la presentazione di un ordine del giorno di Forza Italia da parte del capogruppo Roberto Andreoli.
“A tutt’oggi non sono ancora stati posti in essere gli atti deliberativi necessari a fare concretamente nascere e rendere operativa questa istituzione, nonostante nel 2004 sia stato approvato a maggioranza il suo Statuto” si legge nel documento di Forza Italia, che chiedeva alla Giunta di impegnarsi per portare a termine questo obiettivo entro il dicembre di quest’anno e, se ciò non fosse stato possibile, di avviare le procedure per cancellare la delibera che ne approvava lo Statuto.
Il Sindaco Enrico Campedelli ha aperto il dibattito sottolineando di non capire il senso della proposta del gruppo azzurro. “Alla fine della scorsa legislatura lo Statuto della Fondazione Alberto Pio fu votato anche dalla minoranza. Da allora sono cambiate varie cose: prima la Fondazione Cassa di Risparmio ha deciso di fare il socio non più sostenitore ma effettivo, poi si è deciso di caratterizzare il ruolo del direttore in senso più forte rispetto ad un cda di controllo, si è decisa la destinazione dell’ex Teatro del Vigarani, si è aperto un canale con l’Agenzia per il Demanio per fare passare il Torrione degli Spagnoli al Comune e infine il Governo ha mutato opinione sulle definizioni delle Fondazioni culturali. Il Progetto Gherpelli ora per certi aspetti è dunque superato – ha spiegato il primo cittadino – e inoltre la Fondazione Cassa di Risparmio ha riabbracciato l’idea di svolgere un ruolo di socio sostenitore. Stiamo lavorando per coinvolgere altri partner privati e arrivare nei prossimi mesi a costituire formalmente la Fondazione Pio, anche se la discussione è aperta sul fatto se debba prevedere al suo interno rappresentanti pure delle Terre d’argine. Il 2008 sarà un anno cruciale, abbiamo bisogno di questo strumento per gestire e promuovere il Palazzo dei Pio e i suoi spazi. Non stiamo alla finestra: lo Statuto va rivisto ma non superato”.
Roberto Andreoli ha ricordato che se dopo tre anni e mezzo dall’approvazione dello Statuto non si riesce a realizzare nulla in questo campo allora è meglio puntare a qualcosa d’altro: “ha senso pensare a farne uno nuovo più attinente alla realtà. Diamoci una scadenza, distinguiamo tra la Fondazione che gestisce e il Progetto Gherpelli su cui si basa la ristrutturazione dell’edificio”. L’assessore alle Politiche culturali Alberto Bellelli è poi intervenuto per ricordare che nel 2006 è cambiata la definizione di legge della Fondazione, tanto che ora l’Alberto Pio non potrebbe essere concessionaria degli spazi del Palazzo. Intervenuti in sede di dichiarazione di voto oltre ad Andreoli anche Dalle Ave (Pd), Tirelli (An) e Boccaletti (LtC): l’ordine del giorno non è stato poi approvato, votato solo da Lega, An, Fi, LtC, contrari Pdci e Pd.