“Il nodo da sciogliere non è piccolo, ma la posta in gioco è notevole e non riguarda solo gli addetti ai lavori. Per questo il nostro auspicio è che fra Comune e i grossisti del mercato ortofrutticolo all’ingrosso si trovi una soluzione che consenta di mantenere nella nostra città una struttura fondamentale come il Mercato Ortofrutticolo all’ingrosso.”
Sul futuro del Mercato interviene Massimo Silingardi, presidente Confesercenti Modena.
“Siamo preoccupati perché le criticità da superare per trovare una soluzione praticabile sono ancora molte. Nel frattempo, aumentano i timori di diversi imprenditori modenesi che operano nel settore del dettaglio ortofrutticolo e che in gran parte si riforniscono al mercato all’ingrosso, di Via del Mercato. Il rischio per queste imprese, nella maggior parte a conduzione familiare, è di non riuscire a mantenere in vita la propria attività: per ragioni logistiche, in quanto ogni mattina per approvvigionarsi e garantire un prodotto fresco e di qualità, dovrebbero spostarsi a Bologna e per i costi che, inevitabilmente lieviterebbero. Un problema quindi, delle imprese, ma anche dei consumatori che al momento dell’acquisto di frutta e verdura troverebbero prezzi più alti” aggiunge Silingardi.
Ecco perché è interesse della rete al dettaglio modenese e dei consumatori che il mercato ortofrutticolo possa continuare la propria attività. Queste argomentazioni sono state esposte da Confesercenti anche in un recente incontro con il sindaco di Modena Giorgio Pighi. In quell’occasione i dirigenti dell’Associazione hanno chiesto al primo cittadino di svolgere, come pubblica amministrazione, un ruolo attivo anche nei confronti delle richieste dei grossisti. Indubbiamente il trasferimento ai Torrazzi del mercato non può prescindere da un rischio imprenditoriale, l’associazione, però, vista anche la valenza, di fatto pubblica, del servizio, ritiene sia necessaria un’attenta riflessione per individuare, nel rispetto dei ruoli, soluzioni praticabili.
Qualora non si arrivasse a siglare la convenzione, Confesercenti ha prospettato al sindaco Pighi alcune soluzioni alternative la cui verifica richiederebbe, prima di tutto, la proroga della chiusura del mercato all’ingrosso al 31 dicembre 2008. Questo tempo andrebbe utilizzato, in particolare, per valutare se sia possibile la partecipazione anche di soggetti pubblici, come Comune e Camera di Commercio, come peraltro accade in alcune realtà italiane che hanno già affrontato il tema del rilancio e della ridefinizione delle funzioni dei mercati ortofrutticoli (ad es. Bolzano). Altrettanto utile sarebbe per Confesercenti coinvolgere anche le associazioni agricole che potrebbero svolgere un ruolo fondamentale all’interno di un mercato ortofrutticolo rivisitato e strutturalmente innovativo. Uno spazio particolare potrebbe, tra l’altro, essere riservato alle eccellenze locali: in questo modo anche il produttore di minori dimensioni avrebbe l’opportunità di ricavarsi una posizione commercialmente interessante.
“Ora, in ogni caso, non c’è più molto tempo e per questo invitiamo tutti ad agire il più rapidamente possibile per verificare cosa sia possibile fare per mantenere vivo il mercato all’ingrosso ortofrutticolo di Modena. Non dimentichiamo, che la sua chiusura finirà per penalizzare anche i lavoratori, ad iniziare dai facchini, che si troverebbero senza occupazione” conclude Silingardi.
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