Quattro giorni ricchi di eventi, degustazioni, gare gastronomiche e spettacoli sono l’intenso programma di ‘Alimentarti‘, il 2° Salone
dell’agroalimentare artigiano e cooperativo di qualità che dall’8 all’11 novembre concentra nel quartiere fieristico di Bologna il meglio dei
prodotti alimentari ed enogastronomici tipici del nostro Paese.
Organizzata da Confartigianato e Confcooperative dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Bologna Fiere, Alimentarti ha aperto i battenti oggi
pomeriggio, giovedì 8 novembre, presso il quartiere fieristico (ingresso gratuito – Viale Aldo Moro), con la manifestazione di inaugurazione e la
cerimonia del taglio del nastro.
Pane: difesa della tipicità, la verità sui costi
Negli ultimi mesi il pane ha subito variazioni di prezzo che hanno scatenato una ridda di polemiche contro la categoria dei panificatori che si è vista additata alla stregua dei peggiori speculatori. In realtà l’aumento del costo del pane, minimo se paragonato a quello di altre categorie merceologiche, non deriva dall’aumento delle materie prima bensì da altre voci che pesano sui panificatori: costo dell’energia, burocrazia e adempimenti vari.
Sabato pomeriggio all’interno di Alimentarti, 2° salone agroalimentare artigiano e cooperativo di qualità, in corso alla Fiera di Bologna fino a domenica, il pane sarà protagonista del convegno “Scenari dell’arte bianca in Italia, la comunicazione come motore dello sviluppo”, organizzato da Confartigianato Emilia Romagna in collaborazione con il portale Pane Italiano.
Durante il convegno sarà presentato uno studio sui costi e sul prezzo del pane, si parlerà poi delle politiche di sviluppo della categoria e delle possibili attività di promozione e valorizzazione; sarà inoltre presentato il libro “I pani d’Italia”, un viaggio che racconta la tipicità e la grande qualità del pane italiano, una tradizione millenaria che rischia di scomparire fagocitata da sterili polemiche sui costi e dalla scarsità di norme che ne tutelino la tipicità.
Una maggiore conoscenza formativa per gli operatori del settore e per i docenti degli Istituti Alberghieri. Convegno.
L’esigenza di far conoscere i prodotti tipici italiani e la cultura del territorio che ne sta alla base è un’esigenza imprescindibile per la formazione alberghiera e ristorativa. Va quindi affrontata sia per i docenti – tra i quali molti chef – che, successivamente, per gli allievi. Con molti attori del mondo formativo (dagli IPSSAR all’Università) e lavorativo affrontiamo un tema senza il quale i nostri prodotti difficilmente troveranno una giusta collocazione nella ristorazione del nostro Paese.
Relatori: Sergio Bailetti, Dirigente Ministero Pubblica Istruzione, Obiettivi del Ministero in relazione agli aspetti formativi legati alla cultura dei prodotti tipici; Giuliana Rosetti Cimatti, Dirigente Didattico IPSSAR Scappi, Il ruolo degli Istituti Alberghieri nella formazione di chef capaci di valorizzare i prodotti tipici del territorio;
Gavino Maresu, Docente di Gestione delle imprese e degli eventi turistici, Università di Genova e Direttore del Dipartimento Turismo di Eurispes,
Le risorse locali come plus competitivi per le imprese turistiche;Flavio Zaramella, Presidente Corporazione Mastri Oleari, Nuove linee guida della dieta mediterranea e conoscenza dei valori dei prodotti tipici nella preparazione dei professionisti della ristorazione; Rosangela Marchelli, Docente della Facoltà di Agraria, Università di Parma, La formazione universitaria per il settore alimentare; Guido Paulato, ristoratore di Bologna, La conoscenza e l’utilizzo dei prodotti tipici di qualità nella ristorazione.
Conduce il dibattito Giulio Biasion, direttore ed editore dei periodici L’Albergo e Voyager.
“Emilia e Romagna, Fratelli Coltelli” – confronto semiserio su cucina ed altri piaceri
Il primo difende con vigore i tortellini, mentre il secondo predilige i passatelli, ma entrambi sono animati da una grande passione per la cucina tradizionale che tra Emilia e Romagna comprende molte ricette insuperabili della cultura gastronomica italiana e del mangiar bene internazionale.
Il primo è Vito, al secolo Stefano Bicocchi, attore bolognese (nato a San Giovanni in Persiceto) un po’ folle e versatile, grande appassionato di cucina e cuoco lui stesso in più di un’occasione, anche pubblica, e soprattutto efficace interprete del tipico modo di essere degli emiliani, tra pregi e difetti.
Il secondo è Ivano Marescotti, attore romagnolo (nato a Santarcangelo di Romagna) che intreccia sapientemente le esperienze cinematografiche, il teatro e anche le fiction televisive di qualità attraverso interpretazioni sempre degne di nota, soprattutto per l’intensità delle sue pièce teatrali legate al passato rurale della sua terra, schietta e genuina, e valorizzate dal contorno poetico delle composizioni dialettali di Raffaello Baldini, grande poeta romagnolo, del quale è un estimatore.
In occasione di Alimentarti questi due straordinari artisti si “confronteranno” in uno spettacolo teatrale originale e recitato a soggetto dal titolo “Emilia e Romagna, Fratelli Coltelli” – confronto semiserio su cucina ed altri piaceri, in programma sabato 10 novembre alle ore 19,30 presso l’Arena Spettacoli-Padiglione 31 della Fiera di Bologna.
Vito e Marescotti si cimenteranno – “condendo” il testo anche con l’estro dell’improvvisazione – in un percorso simpatico tra aneddoti in parte tragici ed in parte comici sul “soffrire la fame” e “cucinare”, ovvero tra il passato ed il presente della tradizione e delle abitudini alimentari di emiliani e romagnoli, che sicuramente sono tra le più succulente e ricche del nostro paese.
L’excursus teatrale affonda le radici nelle diverse identità socio-culturali di Emilia e Romagna, mettendo in rilievo, allo stesso tempo, le affinità delle due realtà contadine, dove terra, cibo e piaceri hanno rappresentato i principali punti di riferimento.
Il comune denominatore della rappresentazione, che vede Vito e Marescotti impegnati a mescolare i sapori ed i gusti del cibo e le ritualità dei gesti delle preparazioni in cucina, così come il ricordo e l’attualità, la drammaticità e l’ironia, è quello della vita quotidiana di due società rurali nelle quali i valori e la saggezza contadine sono state un elemento anche educativo forte e straordinario.
Ma l’analisi dello spettacolo va oltre, partendo dagli anni 60 giunge ai giorni nostri proponendo uno spaccato di vita quotidiana che esalta autentici momenti di socialità, come il ballo, la vita al bar, le conquiste femminili, le gare in moto.
La “Disfida dei Tortellini”
Una gara mozzafiato tra le principali tipologie di tortellini dell’Emilia-Romagna e del Veneto combattuta da sei agguerrite sfogline che interpreteranno le ricette dell’antica tradizione in un avvincente scontro all’ultimo assaggio.
È quanto prevede la Grande Disfida del Tortellino in programma domenica 11 novembre, alle ore 12.00, presso l’Arena Spettacoli del Padiglione 31 della Fiera di Bologna.
In questa appassionata sfida tra i fornelli – coordinata da Giulio Biasion del Club dei Sapori – i tortellini bolognesi si confronteranno con altri primi succulenti, quali i tortellini di Modena, i cappelletti di Reggio Emilia, gli anolini di Parma, i cappelletti romagnoli e i tortellini di Valeggio sul Mincio.
Nel corso di questo evento-spettacolo, ogni piatto verrà abbinato al vino più tipico del territorio. Ecco quindi che il tortellino, “re” della cucina bolognese, sarà annaffiato con il Barbera frizzante, mentre i tortellini di Modena e Reggio Emilia saranno abbinati al Lambrusco. Gli anolini di Parma saranno accompagnati dal Malvasia, mentre i cappelletti romagnoli saranno abbinati al Sangiovese o al Trebbiano ed i “Nodi d’amore” di Valeggio sul Mincio al Bianco di Custoza.
La giuria sarà composta da gourmet di grande fama e giornalisti, nonché da alcuni personaggi di grande richiamo dell’enogastronomia, tra i quali anche Giovanni Rana, che dovranno assaggiare e valutare in diretta le ghiotte prelibatezze preparate dalle sfogline.
Info: Club dei Sapori, Tel. 051.306112