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Zuccherificio di Finale Emilia: lavoratori approvano piano riconversione

L’assemblea dei lavoratori dello zuccherificio di Finale Emilia, dopo un lungo periodo di preoccupazione e incertezza, saluta con soddisfazione il piano di riconversione dello zuccherificio di Massa Finalese in centrale elettrica alimentata con la combustione di biomassa (sorgo da fibra non alimentare).

L’assemblea, nell’approvare il piano, riconosce lo sforzo e l’iniziativa delle RSU e delle OO.SS, per ottenere la riconversione dello zuccherificio che, è opportuno ricordarlo, ha dovuto cessare le produzioni per effetto delle riforme comunitarie sulla produzione saccarifera.
Una riconversione ottenuta grazie alla lotta dei lavoratori e al lavoro paziente di tutti i soggetti coinvolti, compiuto in modo trasparente e responsabile.
L’assemblea ritiene che la salvaguardia dell’occupazione a “saldo zero” così come previsto dall’accordo ministeriale è, e rimane, l’obiettivo primario a cui dovrà dare risposta il progetto di riconversione: centrale elettrica a biomasse, stoccaggio e confezionamento dello zucchero.
Un obiettivo raggiunto salvaguardando innanzi tutto la salute dei lavoratori e degli stessi cittadini.

L’assemblea ritiene altresì prioritari il rispetto dei seguenti punti:
Impatto ambientale: nonostante il nuovo impianto avrà un impatto ambientale inferiore all’ex zuccherificio, la proprietà dovrà garantire l’utilizzo di tutte le tecnologie disponibili per ridurre al minimo le immissioni in atmosfera.
Trasparenza: il nuovo impianto dovrà garantire il massimo della trasparenza nei controlli sulle immissioni in atmosfera e potrà essere monitorato da un soggetto terzo indicato dalla Pubblica Amministrazione.
Garanzia sulla non reversibilità dell’impianto: il nuovo impianto a biomasse dovrà utilizzare solo materiale proveniente dalla filiera agricola, escludendo quindi la possibilità di essere alimentato con materiale combustibile di altra natura.
Accordi di filiera: massima trasparenza sugli accordi di filiera che verranno stipulati fra le associazioni degli agricoltori e la proprietà dell’impianto a biomasse, che possa consentire di verificare la durata degli accordi ed i prezzi pattuiti per il conferimento del sorgo.

L’assemblea dei lavoratori, preoccupata da alcune prese di posizione apparse sulla stampa locale, si appella al senso di responsabilità di tutti i soggetti sociali, politici ed istituzionali, affinché la dialettica e la battaglia politica non utilizzino argomentazioni strumentali che possono generare allarmismi e paure infondate nella cittadinanza.
In gioco non ci sono solo decine di lavoratori e le loro famiglie, vi è anche una possibilità di sviluppo, sostenibile dal punto di vista ambientale, in un territorio che negli ultimi anni ha pagato un prezzo produttivo ed occupazionale tra i più alti dell’intera provincia di Modena e non solo.
Per questo l’assemblea dei lavoratori invita coloro che nutrono perplessità sul progetto a valutarlo nelle sedi competenti (Comune e Provincia), esprimendo un giudizio politico che tenga conto dei requisiti di fattibilità economica e di compatibilità ambientale contenuti nel nuovo progetto.
L’assemblea dà mandato, infine, alle RSU e alle OO.SS di operare e vigilare affinché la realizzazione del progetto di riconversione avvenga nei tempi più celeri possibili e nel pieno rispetto dei punti evidenziati nel presente ordine del giorno.
















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