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Confesercenti: ‘cambia il turismo anche sul nostro Appennino’

Una stagione turistica che ha sostanzialmente ricalcato quella dello scorso anno. Meglio giugno-luglio, in calo l’affluenza di agosto. E’ quanto emerge dagli operatori del settore ricettivo e della ristorazione del nostro Appennino, aderenti a Confesercenti.


Si conferma un aumento di turisti legati al mondo dello sport a scapito di quelli che prediligono la vacanza riposo e relax: quella che generalmente garantisce i margini più proficui per l’industria alberghiera.
Si va via via consolidando un turismo fatto di “short breaks” (brevi soste), concentrato in particolare nei fine settimana, legato e sostenuto essenzialmente da iniziative abbinate all’enogastronomia e all’escursionismo.
In giugno e luglio la presenza di gruppi sportivi è aumentata, rispetto allo scorso anno, del 5%; agosto ha registrato, invece, una diminuzione rispetto al 2006, anche se non considerevole.
Stabile il settore extralberghiero (case vacanze, residence, bed & breakfast…), all’interno del quale la domanda di turismo si sta però sempre più spostando su strutture che garantiscano standard qualitativi elevati.

Giudizio complessivamente positivo viene espresso, invece, dalla ristorazione, che nel corso della stagione ha visto lievemente aumentati gli affari rispetto all’anno precedente.
“È indubbio – secondo Alberto Crepaldi, responsabile Assoturismo-Confesercenti – che c’è ancora molto da fare per consolidare il turismo estivo nel nostro Appennino. E’ necessario e auspicabile mettere in campo tutte le azioni necessarie atte a qualificare, innovare e specializzare sempre più l’offerta turistica”.
“Coerentemente con questa esigenza – afferma Crepaldi – appare sempre più necessario realizzare un progetto integrato per tutto il territorio montano, utile a intercettare nuove quote di mercato così da garantire maggiori presenze, ma anche maggiori margini aziendali.
Pubblico e privato hanno voluto investire sul Consorzio Valli del Cimone riconoscendone il ruolo fondamentale nella promozione della montagna. Tanto è stato fatto, ma altrettanto resta da fare per garantire futuro al nostro Appennino, in termini di turismo”.
“L’andamento di questa stagione – conclude Crepaldi – conferma una volta di più che anche il nostro Appennino è interessato da un’evoluzione nel modo di fare vacanza, connotata in particolare da una riduzione della permanenza media, un abbassamento del grado di fidelizzazione, una ricerca sempre più marcata, da parte dei turisti, di esperienze nuove e personalizzate.
Si tratta di cambiamenti che vanno necessariamente analizzati e affrontati compiutamente nelle sue variabili economiche e sociali; ponendo sempre più attenzione alla qualità dell’offerta turistica, alle esigenze della domanda, sia dal lato del prodotto sia sul versante infrastrutturale, ambientale e dei nuovi canali di commercializzazione”.
















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