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Bacino Idrico di S.Cesario: verso l’ultimazione dei lavori

Risparmiare acqua si può: ridurre le perdite, limitare il prelievo delle acque pregiate dalle falde, garantire riserve per la campagna, raccoglierla quando c’è. E’ ancora una volta la politica integrata che vince, quella che vede impegnati insieme consorzi di bonifica, istituzioni, gestori e associazioni di agricoltori. E’ andato al cuore del problema l’incontro di martedì mattina a villa Boschetti a San Cesario sul Panaro, iniziato con il trasferimento in pullman al bacino irriguo da parte dei relatori e dei partecipanti all’incontro.

L’invaso artificiale, ricavato dal ripristino di una vecchia cava di ghiaia, costato oltre 5 milioni di euro, (il 70% finanziato dalla Regione Emilia Romagna) consentirà di utilizzare acqua di superficie per l’irrigazione (un milione di metri cubi per 800 ettari coltivati in massima parte a frutteto) permettendo di conservare le risorse idropotabili.

L’opera, messa in cantiere alla fine degli anni 80, che vede la partecipazione di Comune di Modena e Provincia di Modena, Ato4 Agenzia d’Ambito per i Servizi Pubblici, Hera, Regione Emilia Romagna, Consorzio di Bonifica Reno Palata, Comune di San Cesario e Associazioni di agricoltori, rientra nella programmazione più generale del Piano Provinciale delle Acque, in accordo con il Piano delle attività estrattive e del Piano d’Ambito di ATO4.Modena.

Soddisfazione, ma anche preoccupazione, da parte dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha invitato a non abbassare la guardia di fronte ai cambiamenti climatici degli ultimi anni e alla drastica diminuzione delle precipitazioni, sostenendo una politica di sempre maggiore ottimizzazione delle risorse idriche. In questa direzione si muove Ato4, Agezia per i Servizi Pubblici di Modena, che come ha ricordato il presidente Giovanni Battista Pasini, ha razionalizzato in pochi anni i sistemi gestionali e tariffari dei comuni del territorio provinciale, passando tra 33 a 5, con vantaggi nell’utilizzo delle risorse e vantaggi per i cittadini/utenti. Il bacino, primo progetto pilota in regione, sarà alimentato dalle acque in esubero del Panaro attraverso il Canal Torbido.
I lavori saranno ultimati all’inizio del prossimo anno.
















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