lunedì, 6 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeCronacaBlitz anti clandestini: 4 arresti della Municipale del Distretto Ceramico





Blitz anti clandestini: 4 arresti della Municipale del Distretto Ceramico

La Polizia Municipale di Sassuolo ha eseguito quattro provvedimenti di custodia cautelare a carico di tre cinesi (due donne e un uomo) e un italiano.

Il gruppo è accusato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’impiego di clandestini in attività lavorativa e all’evasione contributiva.

Altri 15 cinesi sono stati denunciati a piede libero per violazione della legge sull’immigrazione e l’uso di documenti falsi.

E’ scattata questa mattina alle 5 l’operazione della Polizia Municipale denominata “Scatole Cinesi” che ha portato all’arresto di 4 persone, due donne e un uomo cinesi ed un sassolese di 42 anni, i quattro avevano messo in piedi un giro di immigrazione clandestina per utilizzare i cinesi come manodopera; sono stati anche accertati pesanti reati amministrativi con l’evasione di contributi Inps per 300mila euro, una vicenda che coinvolge, a vario titolo, cinque ditte del distretto ceramico modenese: Nuova Ceramo, Cer Desing, Cer Desing Due, AMT e Nuova Cometa. Nel corso della mattinata i trenta Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria provenienti dai quattro comuni del distretto, coordinati dal Comandante Valeria Meloncelli, hanno effettuato 7 perquisizioni in laboratori e abitazioni utilizzate dal gruppo criminale ed hanno acquisito nuovi documenti che sono al vaglio della Procura di Modena che ha coordinato l’indagine.
Le accuse a carico di quattro arrestati sono associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’impiego di clandestini in attività lavorativa ed all’evasione contributiva; altre 15 persone di nazionalità cinese sono state denunciate a piede libero per violazione della legge sull’immigrazione e uso di documenti falsi.
A dare il la alle indagini è stato un controllo effettuato in un’abitazione di Formigine, di proprietà di cittadini cinesi, in cui erano stati trovati 24 connazionali con documenti dalla dubbia regolarità; dalle indagini della Municipale è poi emerso che i cinesi lavoravano all’interno di tre laboratori industriali, attivi nel campo della ceramica, che facevano capo alle ditte A.M.T. di Fiorano e Nuova Cometa s.r.l. di Sassuolo, rilevate di recente da persone di nazionalità cinese.
I controlli effettuati successivamente presso le due aziende ed anche in un terzo laboratorio di Sassuolo completamente abusivo hanno consentito di identificare circa una cinquantina di persone di nazionalità cinese, di queste almeno 16 clandestine in Italia per questo è scattata la contestazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono poi scattate intercettazioni telefoniche che hanno consentito di chiarire la posizione dell’unico italiano coinvolto, il sassolese di 42 anni F.G., inizialmente l’uomo si era presentato come consulente mentre in realtà rivestiva un ruolo fondamentale all’interno dell’organizzazione ed ora è agli arresti domiciliari.

La violazione delle legge sull’immigrazione era solo la punta dell’iceberg dell’attività dalla banda che riusciva a lucrare anche sul lavoro di cinesi che sulla carta erano assunti regolarmente, mentre grazie ad un gioco di “scatole cinesi” venivano privati dei versamenti Inps. In pochi anni il sodalizio criminale era riuscito a lucrare sui contributi da versare all’Inps per almeno 300.000 euro;, la ditta tratteneva i contributi ai dipendenti in busta paga ma non li versava e, al primo accenno di controllo scompariva, con un fallimento o una cessione d’azienda, ed al suo posto ne compariva un’altra, che ne seguiva le orme, gestita da un altro familiare. Nel periodo monitorato sono state almeno 5 le ditte che, a vario titolo, sono risultate coinvolte nell’attività illecita: Nuova Ceramo, Cer Desing, Cer Desing Due, AMT e Nuova Cometa.





Da non sottovalutare anche le condizioni in cui le persone erano costrette a lavorare, pur essendo assunte con un contratto di lavoro part-time per un totale di 16/20 ore settimanali, doveva lavorare per almeno 12 ore al giorno, sabato e festivi compresi, per un compenso mensile che non superava i 750,00 euro. Inoltre una volta finito il lavoro i cinesi erano costretti a vivere il resto della giornata ammassati negli appartamenti messi a disposizione dall’organizzazione e non era loro consentito svolgere alcuna attività socializzante, ne frequentare amici e parenti,
Notevoli i danni apportati all’economia del Comprensorio da questi avventurieri che stanno acquistando aziende artigianali che operano nel settore della ceramica, almeno una ventina nell’ultimo anno, un fenomeno che distorce la concorrenza e sta interessando anche il versante reggiano.
















Ultime notizie