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Zanzara tigre: cresce l’allerta in Romagna

Non cessa lo stato di allerta nelle zone costiere da Ravenna a Cesene, dopo gli oltre 150 casi di infezioni da Chicungunya, il virus portato dalla zanzara tigre che causa febbre anche alta e
dolori muscolari e ossei. Il decorso della malattia è comunque benigno e si esaurisce in pochi giorni.

Mentre le autorità sanitarie proseguono gli accertamenti pur tranquillizzando la popolazione, le amministrazioni locali hanno intensificato le
attività di disinfestazione un pò ovunque, da Ravenna a Cervia, da Cesena a Rimini.
Nel capoluogo malatestiano, oggi, benchè non si siano registrati finora casi sospetti, dovrebbe
essere avviato un piano straordinario di disinfestazione contro la zanzara tigre responsabile della trasmissione della malattia; piano che interesserà sia le aree pubbliche che le strutture e le abitazioni private dell’intero territorio
provinciale. A titolo precauzionale, sono state anche sospese a Ravenna e Cesena le donazioni di sangue.

Il caso, intanto, è finito in Parlamento con una
interrogazione della vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini, la quale sospetta che nella valutazione della vicenda possa esserci stata una “sottovalutazione da parte delle autorita’ sanitarie locali e regionali competenti”.
Anche il consigliere regionale forzista Gianni Varani si è rivolto con una interrogazione alla giunta
parlando di “un’evidente difformità di valutazione fra i soggetti colpiti dal virus e i livelli istituzionali” e
chiedendo di sapere se la risposta dell’Asl di Ravenna e degli uffici pubblici sia stata adeguata e tempestiva.

















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