Un piano per far fronte alla crisi idrica. La
Regione Emilia-Romagna ha approntato un piano straordinario contro la siccità a poco più di un mese dalla dichiarazione dello stato di emergenza della Presidenza del Consiglio per le regioni del centro-nord.
Si tratta di interventi che saranno realizzati con procedure d’urgenza e riguarderanno tutte le Province. Le risorse stanziate ammontano
complessivamente a 120 milioni di euro.
Per il presidente della Regione Vasco Errani – che oggi ha firmato il decreto attuativo – si tratta di “un piano che dà risposte immediate ad una emergenza divenuta nazionale per risparmiare la risorsa acqua e nel contempo aumentarne la disponibilità”.
Il piano che prevede azioni finalizzate a mettere in sicurezza gli impianti nel settore idropotabile e nel settore irriguo, che saranno realizzate dalle Multiutility Hera, Enia, da Romagna Acque e consorzi bonifica, è stato concordato con la massima collaborazione delle Province della Regione, la Prefettura di Bologna, l’Unione delle
Bonifiche, gli ATO (Ambiti territoriali Ottimali) e con i Servizi tecnici regionali.
Per il potenziamento degli acquedotti sono stati individuati 12 progetti. Le risorse ammontano a 16 milioni di euro, già finanziati. Per l’agricoltura sono previsti 13 interventi finanziati dal Piano irriguo
nazionale con un totale di 91 milioni di euro, collocati in tutte le Province della Regione che riguardano la messa in sicurezza delle opere di
bonifica per ottenere una maggiore razionalizzazione nell’uso della risorsa idrica ai fini irrigui.
I cantieri apriranno nei prossimi 90 giorni grazie alle procedure accelerate consentite dal piano. La conclusione dei lavori è prevista al massimo nell’arco di due anni.
A fronte di particolari emergenze Romagna Acque si doterà di due potabilizzatori mobili per i territori di Forlì e Ravenna che forniranno acqua alla rete dopo averla attinta dal canale emiliano-romagnolo. Due cave a Bologna e a Parma saranno trasformate in altrettanti bacini per la raccolta di acqua destinata ad usi civili e all’agricoltura.
La protezione civile aumentarà la flotta di potabilizzatori mobili, e si doterà di autobotti per la distribuzione dell’acqua, specie nei comuni
montani colpiti da deficit idrico, nonché di appositi serbatoi componibili per aumentare la capacità dei piccoli acquedotti montani della Regione.
La Regione ha infine promosso specifiche campagne di informazione verso la popolazione per orientare i comportamenti dei cittadini al corretto uso della risorsa idrica, mentre nel settore dell’irrigazione è stato varato con le Bonifiche un piano di contenimento dei consumi che ha già portato a un risparmio dell’8% rispetto al 2006.