martedì, 15 Luglio 2025
17.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaModena: Falcone (Cisl) su ricerca Capp





Modena: Falcone (Cisl) su ricerca Capp

“La ricerca del Capp sulla situazione economica dei modenesi serva da stimolo al Comune di Modena per chiudere positivamente il confronto con le organizzazioni sindacali, che va avanti da mesi, sui bilanci preventivi, in particolare sulla redistribuzione della spesa”.

È l’auspicio del segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone, secondo il quale l’indagine del Centro di analisi politiche pubbliche dimostra, al di là dell’accresciuto reddito medio dei modenesi, che è necessario accelerare la trasformazione del welfare locale più utile ai ricchi che non ai poveri e non permette riscatto da condizioni di inferiorità di partenza.
“Così com’è oggi, spesso avvantaggia i ricchi e non aiuta i poveri a uscire da una condizione di inferiorità sociale ed economica – dice Falcone – Checché ne dica l’assessore Frieri, la stessa addizionale Irpef ha tolto di più a coloro che hanno meno, avendo il Comune anche rifiutato l’esenzione alle famiglie con reddito fino a 15 mila euro. Per questo noi chiediamo una redistribuzione delle risorse che riduca le disuguaglianze di cui sono vittime principalmente le famiglie immigrate o monoreddito, i giovani, chi abita in affitto”.

Il segretario della Cisl richiama il concetto del “welfare di comunità” che metta al centro non più i bisogni individuali, ma quelli delle famiglie.
“Prendiamo l’esempio degli immigrati. Il nuove welfare deve investire in nidi e scuole d’infanzia per permettere alle donne straniere di cercare lavoro e ai loro figli di imparare subito l’italiano, evitando futuri problemi con lo studio. Investire oggi sull’integrazione ci aiuta a prevenire domani situazioni di disadattamento ed emarginazione”.

Quanto ai giovani, Falcone sottolinea la precarietà delle forme di lavoro che produce redditi bassi e discontinui.
“Ai giovani mancano tutele e garanzie adeguate. È proprio su questo che Cgil-Cisl-Uil discutono in questi giorni con il governo, a conferma che lo scalone non è l’unico problema”.

A proposito di pensionati, presunti benestanti, il segretario Cisl ricorda che non tutti hanno un piccolo patrimonio risparmiato con sacrificio negli anni e abitano in alloggi di proprietà.

“Oltre 32 mila anziani modenesi vivono con la minima, cioè con 436 euro, e non riescono ad arrivare alla fine del mese, specie se vivono in affitto. Non dimentichiamo che le pensioni continuano a perdere potere d’acquisto. Ecco perché – spiega – urge definire un paniere sociale per gli anziani e le famiglie a Modena, mentre a livello nazionale bisogna chiudere la trattativa per rivalutare le pensioni più basse”.

Falcone tocca infine il problema casa, ribadendo la richiesta di una conferenza provinciale che definisca azioni concrete per affrontare l’emergenza abitativa nel nostro territorio.
“Le proiezioni demografiche ci dicono che la popolazione modenese raggiungerà entro il 2015 le 730 mila unità. Il 16 per cento saranno immigrati. Dobbiamo, dunque, reperire risorse adeguate perché l’emergenza casa è destinata ad aumentare. Confidiamo, pertanto, che nostri amministratori pubblici facciano tesoro di questa ricerca per definire insieme un welfare di comunità che sostenga le famiglie anche attraverso una fiscalità più marcatamente progressiva ed equa e – conclude il segretario provinciale della Cisl – permetta ai ceti più poveri di migliorare la propria qualità di vita”.

















Ultime notizie