Slip e boxer e, sopra, la casacca della divisa con i catarifrangenti. I Vigili del Fuoco dell’Emilia-Romagna hanno scelto un’immagine chiara per far capire in quali condizioni devono operare: si sono messi in mutande durante il presidio organizzato in piazza Santo Stefano a Bologna, a pochi metri da casa di Romano prodi, per protestare contro le carenze di fondi e organici.
Il presidio era stato organizzato dalle Rappresentanze sindacali di base (Rdb) per denunciare la difficile situazione economica dei comandi della regione. I vigili contestano il mancato turn-over, tagli ai capitolati di spesa, mancanza di fondi per formazione, missioni, competenze e straordinari. Ma anche l’inquadramento in un comparto ritenuto non consono alle esigenze del corpo, e il mancato rinnovo del contratto, scaduto da 16 mesi. Chiedono, per altro, la stabilizzazione del personale precario (mancano, sostengono, 200 vigili che vengono da mesi sostituiti con contratti a termine da 20 giorni), maggiori fondi, formazione e il rinnovo del contratto.
”Bastano due interventi importanti contemporaneamente e si sguarniscono le sedi di servizio. – ha spiegato Carlo Grandi del coordinamento regionale – Se c’è un ulteriore intervento le squadre possono arrivare da altri comandi, ma è chiaro c’è sicuramente un problema di sicurezza per i cittadini”.


